Nasce la Viola di Palladino: continuità con il ciclo Italiano, in attesa però dei primi arrivi. Nuova sindaca e strada tracciata per lo stadio: serve una nuova fase di dialogo
I ‘botti’ (anzi, i ‘fochi’) di San Giovanni senza i ‘botti’ di mercato. Abbastanza normale, in realtà, visto che la sessione estiva deve ancora ufficialmente iniziare e ormai è una rarità vedere ufficializzazioni già a giugno. Anche la Fiorentina, storicamente, ha sempre aspettato almeno metà luglio, se non (sempre più spesso) agosto per completare la squadra. E allora, anche se in città c’è voglia di capire come la parola ‘Ambizione’, proclamata dalla società, prenderà forma, la curiosità si sposta sul piano tecnico. E su Raffaele Palladino. Oggi alle 12, infatti, arriverà la sua prima vera conferenza da allenatore viola. Prime idee che saranno messe sul tavolo, primi principi di una squadra che poi sarà tutta da scoprire.
LE PRIME IDEE. Difesa a tre o quattro, esterni offensivi o seconde punte. Che Fiorentina sarà? Sicuramente una Fiorentina che viaggerà sull’onda della continuità di quanto fatto nel triennio Italiano. Del resto Palladino è stato preso anche per questo, perché predilige un calcio votato all’attacco e fatto di trame offensive. La strada maestra dovrà rimanere quella. Seppur su principi un po’ diversi. Tattici e non solo. Però sarà senz’altro una Fiorentina con più equilibrio, meno spregiudicata per certi versi, magari più ‘verticale’. Sostanza e gamba in mezzo al campo, da abbinare a idee che però difficilmente porteranno ad avere un regista classico. Alla Arthur, insomma. E poi più inserimenti centrali e anche dalle fasce, pressione in non possesso: i principi dovrebbero essere questi, l’idea di Palladino è di portare tanto di ciò che ha messo in mostra a Monza. Ovviamente adattandolo ad alcuni giocatori già in rosa.
CONTINUITA’. Sicuramente il nuovo allenatore porterà una ventata d’aria nuova. Sia all’interno dello spogliatoio, arrivato al limite in tanti suoi elementi, che nella piazza, ormai logora per tanti versi in un rapporto amore/odio con Italiano. A Palladino il compito di ridare energia, sogni e speranze ad una città rimasta delusa e ferita dagli ultimi mesi. Ricordate la prima Fiorentina di Italiano? Giocava con il sorriso, aveva la voglia di stupire, provava e riprovava sincronismi testati in allenamento. Tanti di questi aspetti si erano persi negli ultimi mesi, era giusto cambiare. Ora si volterà pagina.
IN ATTESA. Chiaramente poi tanto passerà dal mercato. Da qualche giocatore di quelli in rosa che magari sarà valorizzato maggiormente da Palladino, ma soprattutto dagli acquisti. A centrocampo, ma anche in attacco. Dipenderà tanto dal lavoro della società, in sinergia con il tecnico nelle scelte degli obiettivi. Zaniolo può essere una buona idea tecnico-tattica, a patto di saper gestire a livello psicologico un talento che più volte in carriera si è perso. Vranckx, Brescianini, Tessmann, Pobega, sono tutti calciatori di energia fisica e buon piede. Ma ora tutte le squadre sparano alto, non aprendo a formule diverse dal titolo definitivo. Ecco perché quasi tutti sono fermi. Così come i 30 milioni chiesti per Retegui: a quella cifra la Fiorentina giustamente aspetta. E guarda anche all’estero. Anche perché la grande partita si giocherà lì, sulla scelta del centravanti. Dopo tante decisioni non proprio azzeccate.
NUOVA SINDACA. Intanto Firenze ha un nuovo sindaco. Anzi, una nuova sindaca, la prima donna nella storia della città. Sara Funaro ha vinto il ballottaggio con Eike Schmidt, e come da programma questo avrà ripercussioni anche sulla questione Franchi. L’erede di Dario Nardella aveva già annunciato di voler proseguire nella strada già tracciata dalla precedente Amministrazione (di cui faceva parte), ma anche di voler aprire un nuovo corso di collaborazione e confronto con la Fiorentina. Del resto, nella proclamata “Firenze al plurale”, il colloquio è alla base per scrivere una nuova fase della città. La società viola, nell’ennesima nota stampa di risposta al Comune, aveva chiesto un incontro urgente per capire i posti effettivamente disponibili al Franchi per la prossima stagione. Sarà il primo appuntamento ufficiale con la nuova sindaca.
A CONFRONTO. Da capire se sarà davvero l’inizio di un nuovo corso e di una nuova fase di confronti positivi tra Fiorentina e Comune, dopo mesi (anzi anni) fatti di buoni rapporti di facciata ma anche di frecciate, lettere legali, ricorsi, note piccate. Di certo da casa Fiorentina le idee erano più vicine al candidato civico sostenuto dal centrodestra, che proponeva uno stop immediato ai lavori e un ripensamento del progetto stadio. Così non sarà, quindi la Fiorentina, che aveva firmato la convenzione 2024/2025 per il Franchi e aveva chiesto a suo tempo di rimanere a Firenze durante i lavori allo stadio (costringendo Nardella a stravolgere il cronoprogramma, con la ‘promessa’ però di un Padovani pronto per il 2025/2026), farà bene a chiedere tutti i chiarimenti e le rassicurazioni del caso, per poi però iniziare ad accettare il fatto che la strada per il nuovo Franchi andrà avanti. A meno di esito positivo del ricorso d’urgenza presentato qualche giorno fa, s’intende.
Di
Marco Pecorini