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Pagelle LaViola.it – Gosens illude e De Gea salva, ma niente ‘remuntada’. Poco Gud, male i cambi

Gosens - Fiorentina

La Fiorentina assapora la rimonta con super Robin, Ranieri e Dodo lottano, ma ai supplementari passa il Betis

De Gea: 7. E’ vero, la punizione di Antony è sul suo palo, ma è davvero perfetta e il portiere viola non vede partire bene la palla. David è poi super in almeno 3-4 occasioni. Bravo in avvio sul tiro-cross di Fornals, miracoloso sul diagonale di Antony, poi ancora in rapida successione nel secondo tempo sul brasiliano e su Ezzalzouli, quindi ai supplementari reattivo su Ruibal. Non può niente sul 2-2.

Pongracic: 5. Più volte importante nel rompere la prima linea di pressione avversaria, ma anche una butta palla persa in avvio. Difensivamente si fa sentire, poi alla lunga perde un po’ di lucidità anche perché Ezzalzouli è un brutto cliente in velocità. È infatti in ritardo sul marocchino sul gol che porta il Betis in finale.

(dal 105′ Zaniolo: sv)

Comuzzo: 6. Nel primo tempo due-tre brutte palle perse in uscita, ma in marcatura su Bakambu e gli altri stavolta va alla grande. Anche due conclusioni decisive murate davanti a De Gea, oltre alla doppia occasione nel primo tempo in area avversaria. Sul 2-2 non riesce a contrastare Ruibal, ma le responsabilità per il gol sono altrove.

Ranieri: 6,5. Che gran partita del capitano viola. Inizia murando un tiro secco di Isco, poi va più volte al duello con Antony (anche in campo aperto) non cedendo in fascia. Dal suo break nasce l’azione per il corner del 2-1. Sul 2-2 passa dalla sua parte l’esterno brasiliano, ma c’è il mancato supporto di Parisi perché il capitano aveva stretto il campo.

Dodo: 6,5. Tredici giorni dopo l’operazione di appendicite, non accusa stanchezza ma anzi dà il meglio con il passare dei minuti non risparmiandosi mai in fascia.

(dal 105′ Colpani: sv)

Mandragora: 6. Come al solito svaria tanto, abbassandosi in impostazione o alzandosi negli spazi. Un tiro fuori con l’inserimento a metà primo tempo, suo poi il corner dell’1-1. Nel finale di secondo tempo una punizione insidiosa, peccato per quel tiro fuori in corsa a fine primo supplementare.

Adli: 5,5. Luci ed ombre, ma a referto anche l’assist per il 2-1. Quando prende palla, soprattutto nella prima metà di primo tempo, va spesso in verticale, come dimostrano i servizi per le occasioni per Kean e Mandragora. Però anche troppe palle perse che mettono in difficoltà la squadra. Resta negli spogliatoi all’intervallo.

(dal 46′ Richardson: 5,5. Entra bene muovendosi tra regista e mezz’ala, un erroraccio a fine regolamentari poteva costare carissimo. Ai supplementari si vede poco)

Fagioli: 6. Primo tempo complicato, fatica a trovare spazi e perde qualche pallone importante. Nella ripresa sale decisamente di livello, aiutando la squadra a tenere palla e a creare situazioni offensive. Ci prova anche con un tiro deviato da un difensore, poi esce contrariato per la scelta di Palladino.

(dall’87’ Folorunsho: 5,5. Entra finalmente nel suo ruolo, poco preciso però nelle giocate)

Gosens: 7,5. Quando tutto sembra estremamente complicato, Robin c’è. Con la Fiorentina sotto anche al ritorno è lui a suonare la carica con una doppietta e a riportare in partita i viola. Un uno-due (bellissima in particolare la seconda torsione di testa) che consente alla Fiorentina di portare la partita ai supplementari.

(dal 94′ Parisi: 5. Entra per dare energia in fascia, ma non riesce a sfondare e soprattutto manca nel supporto a Ranieri sul 2-2 decisivo)

Gudmundsson: 5. Nel primo tempo si abbassa spesso (troppo) per ricevere palla, l’unica volta in cui si fa vedere negli ultimi 25 metri invece di calciare tenta un servizio (fuori misura) per Mandragora.

(dal 94′ Beltran: 5,5. Non entra bene, tiene pochi palloni e supporta poco in avanti)

Kean: 6. La solita lotta ad oltranza contro tutto e tutti là davanti, non centra però la porta nelle due occasioni più nitide.

All. Palladino: 5,5. Tanto cuore e una grande reazione non bastano, alla fine il Betis affonda nelle imprecisioni viola e sfuma il sogno/obiettivo della terza finale europea di fila. La Fiorentina ha il gran merito di ribaltare l’iniziale svantaggio e di portare la partita fino ai supplementari, poi però la squadra perde lucidità nelle due fasi (troppe palle perse in uscita, fin dall’inizio, troppi palloni alla cieca in avanti nei supplementari) e diversi subentranti non danno quella spinta di cui invece può godere Pellegrini. Peccato, la sensazione è che si potesse fare qualcosa in più una volta ripresa la gara.

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