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Editoriali

Numeri alla mano neanche le coppe salvano l’attacco della Fiorentina. Italiano, serve una magia

Jovic

Numeri alla mano, anche volendo comprendere le coppe, gli avanti viola certo non hanno numeri convincenti

L’attacco della Fiorentina non va. E’ un dato di fatto. In campionato Jovic e Cabral hanno segnato tre gol a testa, una miseria. Eppure Commisso ha invitato a guardare i numeri realizzativi anche nelle coppe per cercare di salvare le sue scelte di mercato.

Ebbene così abbiamo fatto, mettendo a paragone gli attaccanti della Fiorentina con quelli delle sette big. Ovvero quelle che sarebbero dovute essere le rivali viola all’inizio della stagione. Quando questa squadra era convinta di poter lottare per le posizioni europee in campionato.

Così era stato detto a Moena. Con lo stesso Commisso che chiedeva alla squadra di migliorare il settimo posto.

Prendiamo in esame i due migliori goleador di Fiorentina; Napoli; Inter; Milan; Atalanta; Lazio; Roma; Juventus

Il dato quindi riguarda tutti i gol messi a segno tra campionato e coppe.

Fiorentina: Jovic (8 gol); Nico Gonzalez (6). Cabral è terzo con 5 reti in 24 partite. Ora vediamo le altre.

Napoli: Osimhen (17); Kvaratskhelia (10).

Inter: Lautaro (15); Dzeko (11).

Milan: Giroud (10); Leao (9).

Atalanta (senza coppe europee): Lookman (14); Koopmeiners (6).

Roma: Dybala (10); Abraham (7).

Lazio: Felipe Anderson (8); Immobile (8).

Juventus: Vlahovic (9); Milik (8).

Dati alla mano la Fiorentina è la peggiore di queste. In alcuni casi anche con un notevole distacco. Questo significa che comunque la si voglia girare l’attacco della Fiorentina non va. E sono numeri incontrovertibili.

Che si guardi il campionato o le coppe poco cambia. Commisso ha sbagliato scelte in attacco. E fu lui sul finire del 2022 a dire che i centravanti sarebbero stati valutati per il mercato di gennaio.

Se così è stato fatto c’è da credere che a Commisso vadano bene questi attaccanti. E allora c’è solo da sperare che ci abbia visto lungo come con Amrabat. Ma intanto la stagione per metà è andata e ciò che aspetta la Fiorentina è un campionato anonimo e tanta speranza nelle coppe. Speranza che dovrà essere accompagnata da prestazione degne di nota altrimenti non porterà risultati.

Intanto domenica c’è la Juventus

In un ambiente più spaccato che compatto Italiano prepara la delicata trasferta di Torino contro la Juventus. Senza i gruppi organizzati viola in aperta polemica con le politiche sui biglietti del club bianconero.

Una partita sentita anche se le ultime polemiche hanno distolto l’attenzione dal campo. E invece proprio al campo bisogna guardare con maggiore attenzione.

La Fiorentina è sì in un campionato anonimo ma deve salvare la faccia. Dare un senso a un campionato che un senso non ce l’ha. Anche perché questa non è una squadra capace di riaccendere la luce all’improvviso per le Coppe. Quella viola è una squadra che scende in campo con la sensazione di non giocare per il risultato.

Basti pensare agli errori, puntuali in ogni partita, che vengono commessi in ogni parte del campo. Come ad esempio “dimenticarsi” di marcare sui calci d’angolo.

Italiano è chiamato ad un lavoro mastodontico. Ricompattare l’ambiente intorno alla squadra, dare un senso al campionato della Fiorentina e dare anche un’idea di gioco a una squadra che sembra veramente in crisi d’identità.

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