Non solo Dodô: con lo Shakhtar si parla anche di Marlon. Ma la richiesta…

Conosce il campionato italiano, ha esperienza internazionale e sa far ripartire l’azione dal basso. E’ lui il dopo-Milenkovic?

La Fiorentina sta iniziando a stringere il cerchio attorno al possibile sostituto di Milenkovic. In attesa di capire se (e con quali tempistiche) il serbo lascerà Firenze, il nome che da settimane è salito in cima alla lista delle preferenze per il ruolo di nuovo centrale difensivo è quello di Marlon, brasiliano classe ’95 con un passato nel Sassuolo e oggi in forza allo Shakhtar, società con cui il club di Commisso ha già un canale aperto nell’ambito dell’affare Dodô. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

IN USCITA. La candidatura di Marlon era stata suggerita alla squadra mercato viola a fine maggio – nel corso di un incontro tra il ds Pradè e il manager dei due difensori, Giuliano Bertolucci – ma che pronti-via non aveva trovato terreno fertile, complice il nodo legato a Milenkovic che in quel momento la Fiorentina doveva ancora del tutto chiarire. L’entourage del difensore serbo, però, ha ricordato il gentlemen’s agreement stipulato l’estate scorsa, al momento del rinnovo del contratto del centrale fino al 2023: di fronte a un’offerta di 15 milioni, Milenkovic sarebbe stato lasciato libero di partire. È dunque solo questione di giorni prima che l’effetto domino possa partire.

10 MILIONI. Al di là di possibili occasioni a parametro zero (su tutti Mbemba del Porto), Marlon può essere un giocatore ‘aggredibile’: conosce già la Serie A (è uno dei fedelissimi di De Zerbi, che lo ha allenato sia in neroverde che in Ucraina) è abile a far riaprire il gioco dal basso e ha anche un discreto curriculum in campo internazionale, alla luce delle esperienze nelle competizioni Uefa con Barcellona, Nizza e appunto Shakhtar. Da parte del giocatore, cercato di recente anche dal Psv Eindhoven, sarebbe oltretutto già arrivato un tacito gradimento per il ritorno in Italia e più nello specifico per l’opzione Fiorentina, anche se lo scoglio più grande da superare è quello della valutazione che da Donetsk viene fatta del classe ’95: 10 milioni. Una cifra alta che i viola stanno però cercando di smussare, in virtù del doppio fronte aperto (e ben avviato) con gli ucraini che comprende anche Dodô.