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Editoriali

Nico out/Albert in? Sai ciò che lasci, non sai ciò che trovi. Ma l’attacco viola diventerebbe intrigante

Gudmundsson

La Fiorentina va sempre più verso l’uscita di Gonzalez e l’ingresso di Gudmundsson. Il pacchetto offensivo si farebbe molto intrigante

Premessa: non c’è ancora nulla di definito o definitivo, ma la sensazione è che alla fine Nico Gonzalez lascerà la Fiorentina per essere sostituito da Gudmundsson. O meglio, al posto dell’argentino c’è già Colpani, ma con l’innesto dell’islandese il pacchetto offensivo a disposizione di Palladino si farebbe a dir poco intrigante.

ATTACCO. Alle spalle di Kean, infatti, la Fiorentina potrebbe contare su Colpani, Beltran, Gudmundsson, Sottil più in caso Kouame (se resta, potrebbe anche fare il vice Kean, altrimenti quel ruolo lo farà Beltran) e Ikoné (che resta comunque in uscita). Nzola andrà via, quasi sicuramente in prestito, mentre resta da capire se e chi tra l’ivoriano e il francese partirà.

LASCI/TROVI. Al netto di come la si pensi su Gonzalez, visto che non tutti tra i tifosi viola si strapperebbero i capelli in caso di cessione (anche alla Juve), val bene ricordare che la Fiorentina perderebbe il proprio capocannoniere della passata stagione, coi suoi 16 gol e 5 assist messi a referto in tutte le competizioni. Gudmundsson, dal canto suo, porterebbe in dote 16 reti segnate e 5 assist messi a segno l’anno scorso col Genoa, quindi lo stesso bottino dell’argentino. Ma…guai a pensare che l’equazione sia così immediata, altrimenti Nzola sarebbe meglio di Kean visto che il nuovo attaccante viola l’anno scorso ha segnato 0 reti. Vanno considerati contesti, ambienti e mille altri fattori. Nel più classico dei ‘sai ciò che lasci, ma non sai ciò che trovi’, è anche giusto ricordare che Gonzalez è un calciatore dell’Argentina campione del Mondo, fresco vincitore della Coppa America, che in tre anni a Firenze ha segnato comunque 36 reti e fornito 19 assist, che magari nei momenti decisivi come le due finali di Conference non ha certamente brillato, ma se la Fiorentina è arrivata a giocarsi quei due trofei, molto lo deve proprio a Nico, spesso risolutore di partite che si erano messe in salita. Poi c’è il tema infortuni: Gonzalez ha messo a referto 125 presenze in tre anni da calciatore viola, mentre la Fiorentina nello stesso lasso di tempo di partite ne ha giocate 161, saltando dunque il 23% di partite per infortuni vari (36 gare di stop, praticamente una stagione; 3 le ha saltate per via del Covid). Come a dire, si sa ciò che la Fiorentina lascia, è tutto da vedere ciò che troverà. Sulla carta non sembrerebbe una rimessa l’addio a Nico e gli innesti di Colpani e Albert. Poi sarà il campo a dirne di più.

TESSMANN E FRIENDS. La partenza di Nico, inoltre, permetterebbe alla Fiorentina di reperire risorse per completare la mediana, in attesa di incassare qualcosa da altri esuberi e partenti (Amrabat su tutti). Tessmann è ormai cosa praticamente fatta, mentre McKennie e Bove continuano ad essere profili molto graditi alla dirigenza viola. Poi ci sarà da sciogliere il nodo portiere, oltre a quello legato o al far arrivare Valentini subito o se prendere un altro difensore. Il resto è più o meno ok. Come detto molto deve ancora essere fatto, possibilmente anche in fretta.

ROCCO E’ RICCO, LA FIORENTINA NO. Chi si aspettava una campagna acquisti fatta solo di botti o spese folli, senza lunghe trattative per limare costi o ottenere formule di pagamento vantaggiose e/o il sacrificio di almeno un big (da intendersi come cessione molto onerosa che, tra l’altro, poteva arrivare solo con Nico e Kayode) si sbagliava. D’altronde “Rocco è ricco, la Fiorentina no” (cit.). Senza riaprire il discorso sull’occasione sprecata lo scorso gennaio quando era in piena lotta per la Champions, quest’anno gli introiti per la Fiorentina saranno ancora bassi, tra la capienza ridotta del Franchi per i lavori di restyling e un’altra partecipazione alla Conference League che, ben che vada, potrebbe portare 20 milioni di euro nelle casse della società in caso di vittoria finale. Così la Fiorentina lascerà andare via i 16 gol di Nico, come ha fatto andar via gli 8 di Bonaventura, sperando di averne anche di più dai vari Colpani e Gudmundsson, oltre a Kean; abbasserà il monte ingaggi con vari tagli (Castrovilli, Duncan, Milenkovic) mentre tra dilazioni di pagamenti, prestiti con diritto/obbligo di riscatto spera di poter ricostruire a costi ridotti (tra entrate/uscite) e di tornare coi conti in equilibrio. Ma soprattutto di trasformare quel pacchetto offensivo da intrigante sulla carta a performante sul campo, per entrare nel circuito virtuoso di chi fa Europa o Champions League. In fondo il punto è sempre quello: si svolta solamente così.

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