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Mourinho: "La Fiorentina gioca per gli stessi nostri obiettivi. Arbitri? Meglio non parlarne prima"

3 min di lettura

Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della partita di campionato contro i viola

Jose Mourinho, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Fiorentina. Questo un estratto delle sue dichiarazioni: "Settimana buona, perché abbiamo potuto lavorare bene, con intensità alta, che è quello che non possiamo fare quando giochiamo tante partite.

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Per l'infortunato Smalling non ci sono novità, Kumbulla ha ripreso ad allenarsi con noi, ma con qualche limitazione. Pellegrini e Renato Sanches hanno avuto una buona settimana di lavoro". SULLA FIORENTINA. "Un avversario di tanta qualità, che ha una grande rosa con tante opzioni.

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Col Parma hanno passato il turno risparmiando tanti giocatori che domani ci saranno. È un'ottima squadra, con un'identità propria, che gioca per gli stessi obiettivi per cui giochiamo noi, la differenza in classifica dimostra questo.

Mi aspetto una partita molto difficile". SULL'INCONTRO COL PROCURATORE FEDERALE. "Dalla giustizia sportiva mi aspetto giustizia. Per me non è stato un problema, la mia vita qui a Roma è lavoro. Mi sono presentato spontaneamente e anche felice, perché il procuratore federale Chinè mi ha dato l'opportunità di raccontare tutto quello che dovevo dire, con naturalezza e franchezza.

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Non ho mai offeso l'arbitro, non ho mai messo in dubbio la qualità dell'arbitro, mai. Il fatto di utilizzare quell'espressione, che mi sembrava e continua a sembrarmi un'espressione normale che utilizzo anche quando parlo di me stesso, è stata capita in modo sbagliato.

Durante la partita col Sassuolo l'arbitro ha dimostrato che aveva le capacità per poter fare quella partita, dopo la partita ho detto che l'arbitro aveva fatto un buon lavoro. Non riesco a trovare nessun tipo di problema con questo.

Questo ho detto al procuratore federale. Parole su Berardi? Questo è un problema del Sassuolo, di personalità. Mi hanno incontrato prima e dopo la partita: perché non mi hanno detto nulla? Perché mi salutano con grande cordialità e il giorno dopo dicono alla stampa che non sono contenti con le mie dichiarazioni?

Questo per me è una questione di dignità. Io ho il diritto e il dovere di dire quello che ho detto su Berardi, ho il dovere di difendere il calcio dopo vent'anni che sono nel calcio. Ci sono cose sul terreno di gioco che non possono succedere che invece purtroppo succedono settimana dopo settimana".

SUGLI ARBITRI. "Domani mi sento tranquillo? Noi allenatori non dobbiamo parlare degli arbitri prima della partita, è una riflessione che ho fatto da solo e che ho condiviso col procuratore. Dopo la partita possiamo essere più o meno felici, ma prima della partita dobbiamo partita bisogna partire dal principio che gli arbitri vogliono fare bene e lasciarli tranquilli".

PELLEGRINI E RENATO SANCHES. "Senza infortunati, la nostra è una rosa forte, che mi dà diverse opzioni anche dalla panchina. A centrocampo le opzioni sono tante, c'è anche la crescita di Bove che non è più il ragazzino che entra 10-15' come faceva due anni fa.

In quel reparto anche se ci sono infortunati non ci sono drammi perché abbiamo tante soluzioni, però chiaramente avere tutti disponibili è importante. Domani abbiamo Paredes, Cristante, Renato, Pellegrini, Aouar, Bove: abbiamo sei giocatori a disposizione, che è un numero ottimo.

Renato è migliorato questa settimana, gli manca ancora qualcosina per arrivare alla sua intensità massimale. Pellegrini ha fatto un'ottima settimana, anche con un buon lavoro supplementare".


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