Alla scoperta del nuovo preparatore dei portieri della squadra viola
“Al mio maestro, mister e grande amico. Grazie per tutto quello che abbiamo vissuto insieme”, questa frase gliel’ha dedicata Alisson al momento del trasferimento al Liverpool. A Roma lo chiamavano Re Mida, perché trasformava in oro quello che toccava. Lo sanno bene Szczesny, Skorupski, ma anche Pau Lopez e Olsen che con lui sono migliorati. Marco Savorani è la grande novità dello staff della Fiorentina per la stagione 2023-2024, un’eccellenza nel panorama internazionale che nel 2018 era stato premiato come miglior preparatore dei portieri della Serie A.
CHI È. Nato a Roma e cresciuto nelle giovanili giallorosse, Savoriani ha vinto uno Scudetto Primavera nella stagione 83-84. Poi una serie di esperienze in prestito in giro per l’Italia fino a debuttare in Serie A nell’89 con il Como. Nel 2000 si è ritirato con il Gualdo e nel 2004 ha iniziato la carriera da preparatore al Piacenza con un ex viola come Iachini. Prima del ritorno a a Trigoria è passato dal Chievo, dall’Atalanta e dal Siena con Antonio Conte che lo avrebbe voluto a Londra con il suo Chelsea, ma il richiamo della propria città natale lo portarono a rifiutare. Nel 2014 è rientrato nella società giallorossa come preparatore dei portieri del settore giovanile, ma in poco tempo è stato promosso con i grandi nello staff di Garcia dove ha avuto modo di lavorare con Szczesny che è stato eletto a miglior portiere della Serie A con il ritorno di Spalletti bis e scelto poi dalla Juventus come erede di Buffon. Stessa sorte di Alisson poi ceduto al Liverpool per oltre 70 milioni. Nel 2021, Conte è tornato a pensare a lui e stavolta ha accettato l’incarico di preparatore dei portieri del Tottenham, dove ha lavorato con Lloris e con l’ex viola Gollini.
COME LAVORA. “In una partita a un portiere può capitare di fare una parata come dieci e tutte devono essere perfette”, aveva detto in uno dei ritiri ai tempi della Roma. Grande attenzione ai fattori extra campo ed esercitazioni quotidiane sulla tecnica, oltre all’analisi video sugli errori. Non solo di quelli commessi in partita, ma anche nelle sedute di allenamento. Da non sottovalutare anche l’aspetto caratteriale. Sul campo lo descrivono come un martello, ama il confronto con i suoi calciatori e se necessario anche ci va anche a muso duro, il tutto per creare un rapporto sincero con i portieri allenati. Quello che presto potrebbe instaurare anche con Terracciano, Cerofolini e i giovani Vannucchi e Martinelli, in attesa poi di vedere i miglioramenti sul campo.
Di
Mattia Zupo