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Maiorino a VI.IT: “Soffiammo Bonaventura all’Inter. Viola in lotta fino alla fine per la Champions”

Intervista all’ex ds di Milan e Las Palmas sull’inizio di stagione di Bonaventura e della Fiorentina

Come immagine del profilo di Whatsapp ha la foto in aereo con la Supercoppa, circondato dai giocatori rossoneri. “Tra i ricordi che mi legano a Jack c’è il suo gol contro la Juventus a Doha che ci permise di andare ai rigori e vincere”, così Rocco Maiorino, ex ds del Milan dal 2012 al 2017, che aveva lavorato al trasferimento del centrocampista dall’Atalanta. E per commentare il momento di Bonaventura tra Fiorentina e Nazionale, LaViola.it ha contattato in esclusiva l’ex dirigente rossonero:

Quattro gol con la Fiorentina, il ritorno in Nazionale e la rete a Malta: Direttore, come commenta il presente di Bonaventura?
Sul suo rendimento non avevo dubbi: è sempre stato un giocatore di grandissimo livello. È stato sfortunato quando ha subito l’infortunio al Milan, con il gioco di Italiano che esalta le sue caratteristiche ero sicuro che potesse far bene e speravo che potesse tornare in Nazionale perché ha avuto un rapporto un po’ sfortunato con la maglia azzurra. Meritava di giocare più partite ed essere più coinvolto negli anni passati. Sono molto contento per lui”.

Che ricordo ha di Bonaventura al Milan?
È un ragazzo a cui voglio bene: un professionista e una persona eccezionale, serio negli allenamenti e con uno spessore umano notevole. Oltre alle qualità tecniche. Lui ha giocato solo in 3 squadre, escludendo qualche prestito da giovane: quando vedi il curriculum di un giocatore che durante la sua carriera cambia poche squadre e rimane a certi livelli, significa che ha qualità morali, professionali e tecniche molto marcate. Questo è il mio ricordo di un ragazzo serio, positivo, disponibile, preparato e molto professionale”.

Cosa ricorda della trattativa con l’Atalanta per portarlo in rossonero?
Lo prendemmo l’ultimo giorno di mercato. C’era la necessità di prendere un interno di centrocampo qualora si fosse presentata l’occasione. Lui all’Atalanta giocava esterno a sinistra, ma nelle giovanili aveva giocato da mezzala: la sua intelligenza calcistica lo ha portato a giocare in più ruoli. Lo avevamo soffiato all’Inter, perché c’erano stati un bel po’ di contatti coi nerazzurri, che poi non si sono concretizzati. Galliani mi parlò di questa opzione perché aveva parlato con Marino dell’Atalanta e io gli risposi che poteva essere una soluzione molto più che valida: la sua duttilità tattica e la sua intelligenza calcistica per noi potevano essere un plus. Si fece tutto alle 19 di sera dell’ultimo giorno. Ricordo la sua emozione quando è venuto in sede a firmare”.

Lo vede cambiato in qualche aspetto?
Oggi è un giocatore più maturo per l’età che ha. In alcune situazioni magari si riesce a gestire meglio, ma in generale ha sempre avuto questa intelligenza nella gestione delle partite. È un giocatore che sa stare in mezzo al campo, capisce l’andamento delle gare e la dimostrazione è questo avvio di stagione”.

Come giudica invece la Fiorentina?
Sono un ammiratore di Italiano. Ha avuto la possibilità di allenare lo zoccolo duro della squadra un anno in più e sono stati acquisiti giocatori che sono adatti al suo tipo di gioco. La Fiorentina non è una sorpresa, gioca a calcio e sa stare in campo. È una squadra che lotterà fino alla fine per le prime posizioni, anche se non so se riuscirà ad entrare in Champions, ma può ambire a qualcosa in più dell’Europa League. La vedo migliorata non solo nei nomi, ma anche nella qualità del gioco. La Fiorentina ha sempre espresso un ottimo calcio, ma rispetto agli scorsi anni hanno una consapevolezza maggiore”.

Oltre a Bonaventura, c’è un singolo che l’ha colpita?
Mi è sempre piaciuto Gonzalez: non solo per caratteristiche tecniche, ma anche per la personalità e l’approccio alla partita: un’attitudine sempre positiva per la squadra. Sin da quando lo hanno comprato pensavo che fosse un acquisto molto centrato”.

La Fiorentina ha da poco inaugurato il Viola Park, cosa pensa di questa struttura?
Qualcosa di fondamentale. Per costruire una squadra vincente, le strutture sono importanti non solo per la Prima Squadra, ma anche per le giovanili. Il Viola Park deve essere un modello per le altre società. È fondamentale investire nelle infrastrutture per creare del valore: sono felice che la Fiorentina lo abbia fatto e spero che possa essere un esempio per gli altri club”.

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