Le vicende sul Franchi si aggiornano di giorno in giorno, di ora in ora ma oggi è l’unica via percorribile per avere uno stadio al passo coi tempi
Piace, non piace. E’ da fare, non è da fare. Serve, non serve. Sul restyling del Franchi ormai se ne sono dette di ogni tipo. Ognuno, fiorentino e non, ha un proprio pensiero. C’è anche chi prova a stravolgere tutto riproponendo un discorso ormai chiuso da anni come Campi Bisenzio. Oppure ritirando fuori il famoso disegno di Casamonti sul Franchi. Bocciato dalla Soprintendenza visto il previsto abbattimento delle curve.
E su questo c’è anche chi dice che si sarebbe potuto trovare un accordo tra Commisso e Soprintendenza per rivedere quel progetto. Ma chi lo dice si dimentica uno degli slogan preferiti di Commisso: con i soldi di Rocco si fa come dice Rocco. Giusto, legittimo, inattaccabile. Dunque niente accordi, con nessuno. Già si ricordano i numerosi scontri Commisso-Pessina sulla questione Viola Park immaginate cosa sarebbe successo con un Franchi tutelato nel mezzo. Con un presidente pronto a raderlo al suolo vs un soprintendente che lo fa a malapena coprire. Impossibile.
Dunque si va avanti con l’unica possibilità ancora in piedi (se e per quanto lo scopriremo nelle prossime settimane)
Ad oggi se i fiorentini vogliono un nuovo stadio devono “accontentarsi” del restyling del Franchi. Oneroso, indubbiamente, come tanti altri interventi pubblici a sostegno di monumenti o impianti sportivi. Impegnativo, altrettanto evidente. Ma questa è la realtà dei fatti. Comporterà dei sacrifici da parte dei tifosi ma anche dei residenti al Campo di Marte. Come ogni opera pubblica sviluppata all’interno di un quartiere.
Ma la domanda, in questi casi, è sempre la solita: il gioco vale la candela? Meglio sacrificarsi tutti due/tre anni e avere uno stadio quantomeno al coperto e riammodernato. O accontentarsi dell’attuale situazione senza però poi lamentarsi dei bagni, della pioggia, del vento ecc? Ognuno ha la propria risposta.
Poi c’è il grande tema del trasloco della Fiorentina
Si potrebbe giocare all’interno del Franchi durante i lavori? Si potrebbe, se non ci fossero di mezzo i fondi europei con tempistiche assolutamente stringenti. Se l’obiettivo è finire l’opera in due anni, sarebbe da record per un paese come l’Italia, non ci si potrebbe permettere una situazione stile Udine.
Se invece l’investimento fosse svincolato dalle tempistiche del PNRR si potrebbe anche scegliere la strada di giocare ben più di due anni a capienza ridotta. Ne varrebbe la pena? Chissà. A Udine, dove la mole di tifosi al seguito della squadra è irrisoria, sicuramente sì. Ma Firenze non è in nessun modo paragonabile a Udine. Così come non è paragonabile il Franchi al vecchio Friuli.
E ancora una volta si torna alla domanda delle domande: si è disposti a sacrificarsi oggi per ottenere qualcosa di migliorativo domani? O si preferisce accontentarsi della situazione attuale?
E se Rocco facesse lo stadio? A questo punto è utopia. Lo ha ammesso anche lo stesso presidente della Fiorentina che non ha più intenzione, legittimamente, di fare un investimento del genere. Ma poi il problema Franchi continuerebbe a gravare sulle tasche dei fiorentini.
Quindi a conti fatti il restyling del Franchi lo pagherebbero in parte gli italiani. La manutenzione del Franchi la pagherebbero nella sua totalità i fiorentini. Per cosa si preferisce tirare fuori i nostri soldi? Anche in questo caso ognuno ha la propria risposta.
Detto di un problema che sembra senza fine la Fiorentina sta per tornare in campo
Obiettivo continuare a sognare. La Fiorentina sta per tornare in campo dopo la sosta e avrà un mese di aprile con grandi appuntamenti. Forse anche con la storia. Servirà volare sulle ali dell’entusiasmo. Godersi un periodo stancante e stressante con la consapevolezza di chi ha tutto da guadagnare. Sarà interessante vedere l’approccio della Fiorentina già dalla trasferta di San Siro.
Il mese di aprile è roba da duri. E’ una di quelle occasioni che qualsiasi calciatore professionista vorrebbe giocare. Ecco i viola hanno questa possibilità, questa occasione. E hanno dalla loro una città intera pronta a spingerli in casa e in trasferta. Ora tocca alla Fiorentina, ora tocca ai viola.

Di
Francesco Zei