Con il rientro sul terreno di gioco dell’islandese gli equilibri viola cambiano. Il tecnico studia la giusta formazione
Momenti di riflessioni per Palladino che sogna di fare giocare insieme Gudmundsson e Beltran, dopo il ritorno in campo dell’islandese. Già, ma come? Ragiona La Nazione.
Ad oggi sono tre le soluzioni che l’allenatore può scegliere di testare: nel caso in cui si ripartisse dal 4-2-3-1 visto fino ad ora, Gudmundsson potrebbe essere dirottato sulla fascia sinistra, permettendo così a Beltran di restare nella zolla centrale e a Colpani di fare il cursore di destra. Qualora invece il mister decidesse di sperimentare altri assetti, il ventaglio sarebbe molto più ampio: in un 4-3-1-2 per esempio il numero 10 agirebbe alle spalle dell’argentino e di Kean (un attacco che va a nozze anche nell’eventualità di un ritorno alla difesa a tre e dunque di un ricorso al 3-4-1-2) ma anche in un classico «albero di Natale» (4-3-2-1) la coppia potrebbe rifinire in favore del bomber (e anche in questo caso la disposizione offensiva non precluderebbe l’uso della retroguardia a tre, col ritorno al 3-4-2-1).
Tutto facile? Nemmeno per sogno. Perché oltre al fatto che in un paio di disposizioni finirebbe per essere sacrificata tutta l’ampia batteria di esterni, la sensazione è che la Fiorentina possa rischiare di perdere equilibrio e certezze in fase di non possesso, due aspetti che per il tecnico oggi sono quanto mai basilari.

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Redazione LaViola.it