Cabral mandato subito in campo per mancanza di alternative, il francese tenuto ancora in panchina. Non certo immediato il contributo dei nuovi arrivati
Sabato sera, per la prima volta in stagione, Vincenzo Italiano deve aver sentito fischiare le orecchie, segno che in molti parlavano di lui e delle sue scelte di formazione. Se l’esordio (obbligato) di Cabral ha soddisfatto le curiosità dei più, gli altri volti nuovi dell’attacco sono rimasti fuori, entrando solo a partita virtualmente chiusa. Una decisione che al di là di qualche critica piovuta sul tecnico ribadisce le difficoltà di Cabral, Piatek e soprattutto Ikonè nell’inserimento nel gioco della Fiorentina, aspetto tutt’altro che secondario adesso che il calendario si fa frenetico e che le concorrenti impongono di tenere il passo. Così scrive il Corriere Fiorentino.
MECCANISMI. Il punto di forza della squadra di Italiano nel girone d’andata era stato soprattutto l’impostazione offensiva data alla manovra ma ora che il principale finalizzatore è partito ritrovare tempi e dinamiche di gioco con tre calciatori appena arrivati, tutti stranieri, pare tutt’altro che immediato. Anche perché il solo Piatek ha avuto trascorsi in serie A ed esperienze al cospetto delle difese italiane, mentre né Ikonè né Cabral si sono mai confrontati con la tattica nostrana. Insomma, il mercato invernale avrà sì aumentato la qualità in rosa regalando più alternative, ma ha anche imposto a tutto il gruppo di rivedere molti dei meccanismi fin qui assimilati.
NUOVI. Emblematico il caso di Ikonè, che ha iniziato ad allenarsi a fine 2021 con i compagni ma ha giocato solo 136 minuti: titolare solo a Cagliari, forse proprio il pari in Sardegna ha fatto riflettere Italiano sull’inserimento del francese. Mentre Cabral è stato praticamente ‘costretto’ a partire subito titolare visti anche i problemi in settimana di Piatek.
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Redazione LaViola.it