Al Franchi torna Jorko, un paio di settimane dopo il suo trasferimento in prestito al Como. Curiosità per capire la reazione del Franchi
In principio doveva essere una grande storia d’amore. Quella però che tra la Fiorentina e Jonathan Ikoné non è mai sbocciata. Nell’inverno del 2022 arrivò a Firenze con un carico di aspettative enormi. Non solo per l’amicizia e l’infanzia condivisa con Mbappè, ma anche per una serie di prestazioni in Champions League che avevano fatto stropicciare gli occhi. Nel Lille volava sulla fascia, a suon di assist per i compagni. Era stato convocato anche nella nazionale maggiore francese. Insomma, c’era tutto per pensare di aver preso un esterno importante, allora stra-utilizzati da Vincenzo Italiano.
138 partite dopo se n’è andato un po’ così, quasi in punta di piedi. Palladino se lo è coccolato finché ha potuto, lo ha difeso e per lui ha chiesto anche gli applausi del pubblico. La rivoluzione tattica in atto lo ha definitivamente tagliato fuori dal progetto, lui che ha fatto di tutto per rimanere in viola. Nel corso dell’estate ha rifiutato qualsiasi proposta. A gennaio ha fatto altrettanto. Solo il Como è riuscito a convincerlo.
Amore, dicevamo, mai sbocciato. Qualità fatte vedere col contagocce e un rapporto piuttosto complicato con la porta avversaria. Celebri le battute a Moena di Vincenzo Italiano: «Per Jhonny bisogna chiedere alla Lega di allargare le porte». Scherzava, ma non troppo. Con il tempo si è capito che certe difficoltà sono diventate insormontabili. I mugugni del Franchi, lui che pian piano si è intristito. Sulle sponde del lago cerca il rilancio, ostinato come è stato a rifiutare tutte le proposte esotiche. 1 milione di prestito, 8 per il riscatto in estate. Vedremo quel che accadrà.
Intanto, di certo c’è il suo ritorno al Franchi domenica prossima. Partirà verosimilmente dalla panchina, ma Fabregas gli ha già regalato due spezzoni importanti di mezzora contro Bologna e Juventus. Difficile prevedere l’impatto con il Franchi, anche se l’impressione è che non sarà fischiato. Ragazzo buono, ben voluto dal gruppo. Non è riuscito a lasciare il segno al di là di 16 gol e 14 assist. In certi altri casi numeri che sono anche bastati a convincere. A lui no, aspettative troppo alte e tante prestazioni da incompiuto.
Di
Alessandro Latini