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Quando l’asse coi procuratori funziona e quando no. Da Ramadani a Giuffredi, bis di firme e terza in arrivo. Nodo Amrabat, in attesa di Castrovilli

Mario Giuffredi

Giuffredi protagonista degli ultimi giorni di lavoro della Fiorentina. A volte l’asse coi procuratori funziona, altre volte no

Ci sono procuratori e procuratori. Con molti Rocco Commisso e i suoi dirigenti non hanno problemi, con e attraverso essi fanno ‘affari’ nella logica del dare e avere, tipica del settore calcio. Con altri, invece, è stata guerra a prima vista.

NEMICI. Alla seconda categoria appartengono i Ristic e i Mendes, giusto per fare due nomi. Sia col balcanico che col portoghese il patron viola è arrivato alla ‘pubblica gogna’. Più e più volte Commisso ha denunciato le ingerenze del potente manager lusitano nei giorni in cui Gennaro Gattuso era divenuto allenatore della Fiorentina, quando tra commissioni e ‘ricatti’ fece infuriare la proprietà viola che si trovava di fronte alla richiesta di allenatore e suo agente di prendere Sergio Olivera e Guedes. Per il centrocampista Commisso avrebbe dovuto spendere 20 milioni più commissioni varie all’agente che, tra l’altro, curava anche gli interessi del Porto. Alla fine, ovviamente, non se ne fece di niente, Gattuso dette le dimissioni, Olivera finì alla Roma e poi al Galatasaray per 3 milioni, mentre Guedes è al Wolves, club gestito proprio da Mendes. Per quanto riguarda Ristic, invece, Commisso è arrivato anche a storpiarne il nome in segno di scherno nell’ultima conferenza stampa, dopo aver denunciato più e più volte quanto il comportamento dell’agente balcanico fosse stato scorretto nei confronti della Fiorentina.

AMICI. Al contrario, invece, ci sono le intermediazioni di Fali Ramadani, su cui più volte si è evidenziato un rapporto proficuo nei reciproci interessi, sia dell’agente che della Fiorentina. La lista di operazioni è lunga, da Nastasic al rinnovo di Italiano, dal ruolo nella cessione di Chiesa alla Juventus (previo rinnovo con la Fiorentina) alla formula con cui è approdato in viola Jovic, passando per il rinnovo di Milenkovic, il quasi arrivo di Bajrami l’anno scorso e le varie intermediazioni avute in passato già con la vecchia proprietà. Non a caso, tra i nomi che sta vagliando sul mercato la società viola ci sono Falcone e Nikolaou, calciatori della scuderia di Ramadani. L’altro agente protagonista degli ultimi giorni di lavoro con la Fiorentina è Mario Giuffredi. Col procuratore campano, infatti, la Fiorentina ha chiuso un duplice accordo la scorsa settimana ed è pronta a chiuderne un altro già in questa. Cristiano Biraghi ha rinnovato il suo contratto con la Fiorentina, Fabiano Parisi è approdato dall’Empoli al club viola e per il rinnovo di Luca Ranieri manca solamente l’annuncio ufficiale. In passato Giuffredi aveva già curato il passaggio di Biraghi all’Inter e la cessione di Veretout alla Roma, ma anche quello di Youssef Maleh al Lecce, con l’ex Venezia entrato nella sua scuderia proprio nel periodo in cui vestiva la maglia della Fiorentina. Al netto di come la si possa pensare sul ruolo dei procuratori, dunque, resta il fatto che la Fiorentina riesca a trovare la quadra con alcune agenzie piuttosto che con altre. Spesso, inoltre, c’è da considerare l’assistito in questione. Nel caso di Vlahovic, ad esempio, pensare che il giocatore sia stato ‘vittima’ impotente dei giochetti del procuratore, piuttosto che protagonista e/o complice, risulta difficile.

IN ATTESA. Gli altri procuratori protagonisti di questi giorni saranno Lucci per Castrovilli e la squadra di agenti di Sofyan Amrabat. Il dieci viola, dopo aver lasciato la scuderia di Michelangelo Minieri (che della Fiorentina ha già Cerofolini, Gentile, Kouame e che potrebbe favorire l’approdo di Orsolini in viola) è passato nella scuderia di Lucci un anno e mezzo fa. Lucci è anche l’agente di Musso, non a caso profilo accostato in questi giorni alla Fiorentina così come lo è stato Karlsson dell’Az, stava per portare in viola Zappacosta, e per anni ha intrattenuto ottimi rapporti sia con Daniele Pradè che con Pantaleo Corvino. Nella sua scuderia ci sono i vari Muriel, Vecino e Badelj, giusto per fare degli esempi. La partita per il rinnovo del centrocampista pugliese è in via di conclusione, per quanto ancora non siano arrivate firme e accordi definitivi, ma gli ultimi colloqui sono stati positivi. Più intricato il discorso legato ad Amrabat. Quando andò a buon fine l’operazione che lo portò alla Fiorentina, più di una figura dirigenziale viola volle ringraziare l’entourage del marocchino, che sul tavolo aveva anche richieste ufficiali da parte del Napoli, ma preferì dire sì alla Fiorentina. Negli anni in cui l’ex Hellas è stato a Firenze, tuttavia, i rapporti non sono sempre stati idilliaci. Nel momento in cui ha avuto il rendimento migliore, inoltre, è arrivato il noto tira e molla di gennaio in cui Amrabat ha fatto di tutto per rompere con la Fiorentina, salvo poi avere la buona creanza di chiedere scusa e fare retromarcia. Nei mesi, però, non sono mai mancate dichiarazioni da parte di parenti e agenti, dalla promessa fattagli da Commisso di lasciarlo partire in estate, cosa smentita dalla proprietà (più per difendere il valore economico del suo cartellino), alle continue dichiarazioni di voler lasciare la Fiorentina. Tutti aspetti che non sono certamente stati ben digeriti. La situazione è chiara sul suo conto: può partire, vada pure, ma porti i soldi che vuole il club viola. Che siano 25 o 30 milioni. Dal suo entourage non c’è mai stata apertura al rinnovo, col contratto che scade tra un anno per quanto ci sia un’opzione per un altro anno. Il rischio di rimanere prigionieri della sua volontà di andare in club che non hanno soldi da poter offrire, Barcellona prima e Atletico Madrid poi, non sta giovando alle esigenze della società gigliata. A proposito del dare e avere…di cui sopra.

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