Si chiude una settimana caldissima sotto diversi punti di vista. Quella che si apre domani porterà in dote il nuovo tecnico della Fiorentina
Va verso la conclusione una settimana che ha segnato nel profondo la storia recente della Fiorentina. Una settimana iniziata come tante, con l’annuncio della conferenza stampa di fine stagione da parte dei dirigenti, che non lasciava presagire granché dal punto di vista delle novità. E così in effetti è stato, con Pradè e Ferrari al bancone del Media Center del Viola Park e Rocco Commisso collegato dagli Stati Uniti. Se i due dirigenti si sono limitati a commenti sulla stagione appena terminata e hanno regalato qualche notizia (sullo stadio e sui mancati riscatti di Adli, Colpani, Folorunsho e Zaniolo), Rocco Commisso ha acceso la miccia con la sua dichiarazione sui tifosi («I tifosi della Fiorentina non sono solo quelli della Curva Fiesole»). Frase che ha innescato reazioni, non arrivate di pancia ma arrivate con il durissimo comunicato di giovedì mattina.
In mezzo, nella giornata di mercoledì quando l’ora di pranzo era passata da poco, le dimissioni irrevocabili di Raffaele Palladino. Il patto di riservatezza firmato in sede di rescissione consensuale impedirà qualsiasi tipo di approfondimento. Dal ‘non ha retto alle pressioni‘ al “i rapporti con Pradè erano i minimi termini‘, varrà tutto e il contrario di tutto. Nessun protagonista è autorizzato più a parlarne. Rapporto concluso ufficialmente nella giornata di venerdì. In mezzo a tutto questo l’amarezza di Daniele Pradè, tirato in ballo dagli ultras e invitato (già per la seconda volta dopo lo striscione col Bologna) ad andarsene. Il ds viola ha accusato il colpo, si è confidato come amareggiato e dispiaciuto. Ma non ha perso la voglia di lavorare. Così venerdì sera, mentre la Primavera era in campo per la finale Scudetto, è arrivata l’ufficialità del rinnovo triennale di David De Gea. Un mattoncino sul quale costruire la prossima stagione. Una boccata d’aria fresca in un momento complicatissimo. Uno dei più complicati della recente storia viola, nonostante il sesto posto agganciato all’ultima giornata di campionato, i 65 punti, il miglior risultato degli ultimi dieci anni e così via. Tutto ha lasciato spazio allo tsunami gigliato.
Giusto a questo punto proiettarsi alla prossima settimana, quando dovrebbe essere annunciato il nuovo allenatore. Ormai sfumato Sarri (Lazio bis), i candidati restano più o meno sempre gli stessi. Si va dall’esperto Pioli al fiorentino Baroni, passando per l’intrigante Farioli. Senza dimenticare il grande rapporto che lega Pradè a De Rossi, a caccia di una nuova panchina in Serie A. Circola anche il nome di Tudor, profilo che non dispiace ai dirigenti viola. Vedremo. Il resto per il momento può attendere, anche se la Fiorentina sta provando da qualche giorno a riallacciare i rapporti con l’entourage di Dodo per siglare il rinnovo del contratto. Ma a questo punto la priorità va al nuovo tecnico, col quale poi programmare le prime mosse di mercato. Da risolvere in primis la questione Gudmundsson, anche Cataldi resta in sospeso di un giudizio tecnico. Ma i tifosi viola aspettano colpi in entrate che possano far dimenticare in fretta una settimana incandescente.
Di
Alessandro Latini