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La Nazione – Pernat: “Vai e fai quello che vuoi: così Gila esaltò il suo Gud. Errore imbrigliarlo”

Le parole del manager della Moto Gp e grande tifoso del Genoa Carlo Pernat sulle difficoltà che sta avendo Gudmundsson alla Fiorentina

Parla così a La Nazione Carlo Pernat, manager della MotoGp ma grande tifoso del Genoa, delle difficoltà che sta avendo il 10 della Fiorentina Albert Gudmundsson: “Mi piacerebbe sapere come mai un grande come Gud, in viola, sta vivendo stagioni così brutte e in salita. E’ incredibile, perché, ve lo assicuro, Albert è fortissimo, ha qualità da vendere e nel Genoa ha fatto cose straordinarie. Io un’idea me la sono fatta. E’ un giocatore che non puoi imbrigliare in uno schema. In una posizione definitiva e rigida. E’ uno che sulla mediana deve sentirsi libero di andare ovunque. Non puoi chiedergli di fare semplicemente la mezz’ala o magari di andare a chiudere gli spazi all’avversario”

ATTACCANTE. “Per carità. Proprio no. Gud non è una seconda punta. Farlo stare lassù significa perdere gran parte del suo spirito… I grandi campioni sono così. E nel Dna sono degli spiriti liberi da vincoli e ingessature tattiche. Chiedete a Gilardino come è riuscito a sfruttare il talento di Gud nel suo Genoa. Sa cosa gli disse il primo giorno che si sono incrociati in rossoblù? Gila vide per un po’ Albert in campo, poi gli parlò e fu un confronto di pochissime parole. Queste: tu mettiti la maglia, prendi la palla e fai quello che vuoi…Assist, gol e, guai dimenticarlo, azionava dribbling da brividi. Si portava via l’uomo, puntava la porta. Grande”

DIFETTI. “Potrei definirlo a tratti… un po’ presuntuosetto. Faccio un esempio: se c’era un rigore da tirare, lui e Retegui finivano per beccarsi. Però sa che le dico anche? Che nel pallone essere presuntuosi, se nel modo e nella dose giusta, può essere una dote in più. Seguo Gud e vedo spesso la Fiorentina e sinceramente mi domando perché prima con Palladino e poi, adesso, con Pioli, quel giocatore che conosco io sia svanito. Colpa del ruolo? E’ probabile. E glielo ripeto, ogni volta che lo vedo come secondo attaccante mi viene da pensare che in quella posizione il suo rendimento è, al massimo, al 50 per cento”.

CARATTERE. “Gud è un ragazzo chiuso. Il suo carattere è quello della gente del nord Europa, ma se giocasse come piace a lui, quindi divertendosi, farebbe molto meglio e di più. La società viola ha puntato forte su di lui. Ma proprio per questo mi domando: quando Pradè o chi per lui è venuto a Genova per fare l’affare, un contatto con Gilardino l’avranno avuto, no? Immagino di sì e allora dovevano e prima o poi dovranno ascoltarlo e dire anche loro a Gud: vai in campo e fai quello che vuoi. Vedrete quanto vi farà divertire”.

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