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La Nazione - Kean, dove sei? Senza i suoi gol la Fiorentina non si salva

Crisi d’astinenza da gol per Kean, e per la Fiorentina. Servono le sue reti per salvarsi

Kean, dove sei? Domanda complicata nel periodo – complicatissimo – della Fiorentina, scrive La Nazione. Già, perché in mezzo ad analisi di tattica da rivedere, difesa sempre e comunque sotto esame, regista da trovare o da inventare, anche l’ astinenza da gol di Moise pesa moltissimo sull’andamento choc dell’annata viola. Di sicuro se in qualche modo Kean fosse (o tornerà ad essere) quello della scorsa stagione, ovvero una potente macchina da gol, la strada in salita di una Fiorentina che lotta per non retrocedere, perderebbe assolutamente molti gradi di pendenza. 

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CAUSE. Dunque, che cosa è accaduto e sta accadendo a Kean? La problematiche sono diverse, spaziando dalla costruzione di gioco che Pioli aveva dato alla sua Fiorentina, per arrivare alla ricerca di un partner di reparto che Moise non sembra aver ancora trovato. Altro punto: le caratteristiche della manovra della Fiorentina (ieri come oggi) che sembra costringere Kean a una molte di gioco molto dispersiva sul piano atletico fisico. Moise, insomma, è un bomber di potenza, un centravanti da area di rigore. Un giocatore a cui vanno portati palloni e creare spazi per farlo così muovere là, dove la sua forza diventa dirompente e decisiva. E’ questo tipo di giocatore, in effetti, che Firenze ha saputo apprezzare e ha applaudito nella scorsa stagione, quando Palladino, di fatto, aveva liberato Moise dalla necessità di sacrificarsi e partecipare di più alla fase di impostazione. Pioli con l’inizio di questo campionato ha invece iniziato a chiedere a Kean meno personalismi e più altruismo. Certo, un pizzico di egoismo in meno da Moise lo si può e deve pretendere, ma farlo rientrare a recuperare o riconquistare palloni, alla fine si è rivelato un boomerang sul numero dei tentativi di finalizzazione dell’attaccante. 

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PARTNER. Meglio la coppia Kean-Gud o il tandem di centravanti Kean-Piccoli? E se invece Moise finisse per essere al top come unico riferimento della manovra d’attacco, magari supportato da due compagni che si muovono in linea alle sue spalle? Di certo c’è che questi interrogativi sono da rileggere con attenzione come possibili cause del calo di rendimento (di gol) di Moise. Se infatti la mossa di mettergli accanto Gud come elemento complementare potrebbe mandare segnali incoraggianti, nella realtà, i due, insieme, hanno finito per non scambiarsi tutti quei palloni che al contrario potrebbero essere determinanti per sfondare la retroguardia avversaria. Diversa – ma con risultato identico – la coabitazione con Piccoli con i due centravanti di peso, spesso ’accavallati’ in una porzione di campo identica. Come si dice in questi casi, a darsi fastidio. Kean intanto inizia a soffrire la situazione (e lo si vede bene quando lotta come un dannato e non trova la conclusione giusta per il gol). Vanoli lo aspetta, la carica e sa che Moise la volta che si sbloccherà tornerà ad essere il numero uno.

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