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Editoriali

La doppia ‘spinta’ per il gruppo: ora lo ‘stimolo’ Juve. Tifosi, tra contestazione e sostegno

© Alessandro Castaldi

“Sì, il confronto con i tifosi e la visita dei Della Valle ci hanno aiutato”. Lo ha ammesso anche Stefano Pioli, che tifosi e proprietà abbiano dato una ‘spinta‘ in più al gruppo in vista del Bologna. Gara nella quale, almeno, determinazione e grinta non sono mancate. La qualità, quella sì, resta una carenza per questa rosa, specie in certe situazioni e se si intende una Fiorentina che possa lottare per l’Europa. Obiettivo adesso molto lontano e difficile da pronunciare, a una sola settimana dal disastro contro il Verona.

Resta, comunque, un gruppo che spesso ha avuto bisogno di uno ‘stimolo’. Cali di tensione, di concentrazione, di tensione. Roba che se non hai una base di elevata qualità non ti puoi permettere, nel calcio di oggi. Il tutto ha avuto come apice la partita contro l’Hellas: una squadra ‘molle’, con poche idee e soprattutto non adeguatamente determinata. Da lì era scaturita la contestazione del Franchi, con oltre mille tifosi rimasti sotto la tribuna ad inveire contro proprietà e dirigenza.

Proprio al Franchi, venerdì, arriva la Juventus. Mai una partita come le altre, e non è solo provincialismo (come qualcuno vorrebbe farlo passare). Specie in una stagione che promette di dare poche gioie complessive, una bella prestazione e magari un risultato positivo potrebbe lasciare un segno importante. Difficile, molto difficile ‘rubare’ qualcosa a questa Juve, seppur menomata da qualche acciacco. “Ma noi ci saremo, abbiamo dei valori per mettere in difficoltà la Juve. Abbiamo fatto prestazioni di livello contro avversari importanti”, ha detto Pioli. Il gruppo ci crede, quanto meno è determinato a fare una prova di cuore. Il confronto con i tifosi e con i Della Valle, del resto, pare aver lasciato il segno. E quando c’è stato da reagire o da affrontare formazioni più importanti la grinta non è mai mancata.

Al contrario, invece, sono arrivate in stagione inattese ‘scoppole’ quando è mancata tensione (la sconfitta con il Chievo, i primi tempi disastrosi con Crotone e Spal, fino alla batosta con il Verona). La giornata di sabato ha fatto sentire il gruppo ‘meno solo’, lo ha caricato di responsabilità, ha ricordato quello che deve essere l’attaccamento alla maglia. Dovranno essere bravi Pioli, Astori, Chiesa e gli altri a far capire a tutti ‘il senso’ di una partita contro la Juve.

Fuori dal campo, poi, ci sarà ‘un’altra’ partita. Quella dei tifosi. Meno di due settimane dopo la forte contestazione, i fischi e i cori a ripetizione, la Fiorentina torna al Franchi. In una gara tutta particolare, con una situazione che non si è proprio tranquillizzata. Gli attacchi della proprietà non paiono volersi affievolire, contro il Verona hanno toccato picchi altissimi con il coinvolgimento di larghe parti del Franchi. Che succederà contro la Juve? Molto dipenderà dal risultato e dal tipo di partita che verrà fuori, anche se tra tifosi e squadra nel frattempo c’è stato il ‘chiarimento’ al centro sportivo e anche gli applausi dei mille di Bologna. “Il Franchi dev’essere una bolgia. Per la Fiorentina e per noi stessi”, ha fatto sapere l’Unonoveduesei verso la Juve. Orgoglio e grinta. Nei confronti dei Della Valle, invece, il clima ostile pare possa andare ancora avanti. “Proveremo a dare una grande gioia a Firenze: per me contro la Juve è sempre stata una partita speciale”, ha sintetizzato Federico Chiesa. La vera anima di questa Fiorentina.

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