Tanti gol a disposizione di Pioli. L’attacco ha tutto per segnare molte reti, vanno trovate le alchimie e il modo di servire al meglio le punte
Non si può certo dire che manchino attaccanti alla Fiorentina. O meglio ancora, attaccanti forti, perché quando c’erano Nzola, Cabral, Kouame e Belotti ce n’erano comunque nello stesso numero, ma tra loro e il poker composto da Kean, Piccoli, Dzeko e Gudmundsson non c’è paragone. Il tutto senza dimenticare Fazzini, ma anche centrocampisti che nelle corde hanno dimostrato di avere qualche gol, Mandragora su tutti, Sohm, Nicolussi Caviglia e Gosens.
PER ORA. Sarebbe poco indicativo soffermarsi troppo sui numeri delle prime due gare di Serie A, sia assoluti che relativi. Sicuramente servirà del tempo a Pioli per oliare tutti i meccanismi offensivi e riuscire a sfruttare al meglio le bocche di fuoco che ha davanti, che in campo ce ne siano tre, due, quali tre e/o quali due. Detto in altre parole, far sì che arrivino palloni giusti da centrocampisti ed esterni, con movimenti più o meno codificati. Il resto lo fanno la ‘chimica’, cioè l’intesa tra singoli, e un po’ di buona sorte (Kean ha brillato in azzurro, meno in maglia viola; l’anno scorso non avrebbe mai sbagliato il gol di Cagliari e quello a Torino, per quanto il gioco fosse teoricamente stato fermato per un fallo). Dando un’occhiata rapida si nota come la Fiorentina abbia messo a referto 10 tiri di media a partita nelle prime due gare di campionato, un dato che vale solamente il 13° valore del campionato, segnando solamente 1 gol, solo tre squadre hanno segnato di meno. Rete, tra l’altro, segnata da Mandragora, dunque non con gli attaccanti.
SERVIRLI. L’altro tema va da sé, ovvero la necessità di mettere in condizione le punte di buttarla dentro. Su questo potrebbe aiutare un centrocampo a tre, con Fagioli a rifinire e Nicolussi Caviglia in regia. Piccoli è fortissimo di testa, l’anno scorso ha fatto 5 reti sulle 10 segnate in Serie A proprio in quel modo. Servono più rifornimenti dagli esterni. Logico, dunque, attendersi più incisività da parte di Dodo e Gosens, condizionati dalle fatiche del preliminare, ma dopo la sosta freschi e riposati. Lì, giustappunto, Pioli potrà contare anche su Lamptey, Fortini e Parisi. Non mancano le alternative.
UN ANNO FA. Sempre in linea teorica, Gudmundsson, Kean, Dzeko, Piccoli hanno messo a referto nella passata stagione rispettivamente 8 gol il primo (6 in A e 2 nelle coppe), 25 gol (19 in A e 6 nelle coppe) il secondo, 21 gol il terzo (14 in campionato e coppe turche e 7 in Europa), 12 gol il quarto (10 a in A e 2 in Coppa). In tutto, nazionali escluse, 66 reti in 4. Dati teorici, come mischiare mele, pere e albicocche, ma sempre di frutta trattasi. E ora sono a disposizione di Pioli. Resta solo da trovare il modo di sfruttarli al meglio.
Di
Gianluca Bigiotti