Lo sguardo di Bove, la paura dei compagni. Moise ha fatto preoccupare tutti, ma accertamenti negativi. Palladino spera di averlo venerdì
Paura. Enorme paura. Non c’è pace alla Fiorentina. E non certo per la sconfitta, forse la più dolorosa della gestione di Raffaele Palladino perché certifica una crisi che era stata mitigata soltanto dallo scintillante successo con l’Inter del 6 febbraio. Poi tre sconfitte di fila, con i nerazzurri, col Como in casa e ora a Verona. La Fiorentina si è fermata. Ma ieri si è fermato il suo bomber, Moise Kean, un omone grande e grosso che lotta sempre di fisico con i difensori avversari. Così scrive La Gazzetta dello Sport.
SCONTRO. Lo scontro avvenuto con Padel Dawidowicz al 12’ della ripresa lo ha mandato fuori per un paio di minuti per medicare il sopracciglio sanguinante. Ma, una volta rientrato, al 19’ Moise, a cui girava la testa, si è accasciato a terra. Sarebbe bastato guardare l’espressione impaurita di Edoardo Bove, inquadrato dalle telecamere, davanti all’accaduto. Perché il 1° dicembre Edoardo aveva rischiato la vita, in campo. E perché alla Fiorentina hanno vissuto il dramma di Davide Astori, l’indimenticato capitano, morto a Udine in albergo il 4 marzo del 2018. Moise si muoveva, ma i compagni tesi, impauriti, chiamavano barella, ambulanza, rinforzi. Mentre Palladino si preparava, molto colpito, a mandare in campo Richardson.
PRONTO SOCCORSO. Kean dalla barella è passato all’ambulanza che lo ha trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Borgo Trento, il più attrezzato e vicino a Verona. Lo ha accompagnato un membro dello staff medico (sua madre e suo fratello a cui è legatissimo ieri non erano allo stadio), e la squadra, più serena, è salita sul Frecciarossa per Firenze. «Kean ha riportato un trauma cranico», ha fatto sapere la società. «Sta bene ed è cosciente, speriamo torni al più presto», il commento di Cataldi.
IN OSSERVAZIONE. In effetti la situazione è migliorata. Gli accertamenti fatti hanno dato tutti esito negativo e il paziente Kean risponde bene, anche se ha subito una brutta botta. Gli accertamenti finali hanno poi sciolto ogni dubbio e tolto qualsiasi tipo di paura, ma Moise ha passato un’altra notte a Verona in osservazione per sicurezza. Palladino si augura di poterlo avere venerdì. Per la notte più difficile della sua stagione.
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Redazione LaViola.it