Confermato a caldo da Giuntoli, ma la società si è decisa dopo l’ok del tecnico croato ex Lazio: Motta sarà esonerato. Ma niente Mancini
La panchina di Thiago Motta ha perso le gambe, scrive Tuttosport. La società si è convinta che andare avanti con lui servirebbe solo a ridurre le possibilità di arrivare al quarto posto e garantirsi la Champions con tanto di bonus minimo di 65 milioni. A far precipitare ulteriormente la gravità della situazione del tecnico italo-brasiliano sarebbe stato anche il suo approccio negli ultimi allenamenti vissuti con una decina di giocatori rimasti alla Continassa: nessun discorso per confrontarsi con la truppa per analizzare la situazione e caricare i presenti, solo sedute blande con l’allenatore silenzioso con le braccia dietro la schiena. Non esattamente ciò che si attende da chi è deputato a dare uno scossone a una squadra che nelle ultime due partite perse malamente – con Atalanta e Fiorentina – non ha saputo offrire uno straccio di reazione.
ALLA RIPRESA. E allora ecco che nella tarda serata di ieri ha preso piede il convincimento di forzare il tutto, andando così anche oltre la criticità economica dei conti della prima trimestrale, per far sì che già alla ripresa degli allenamenti, con tutti gli effettivi a disposizione, tra domani e martedì con i rientri dalle rispettive Nazionali, il nuovo condottiero possa guidare la nuova Juventus. Se sino all’altro giorno Motta era a rischio, oggi potrebbe essere il suo ultimo giorno da guida della Juventus. E alla fine tra le due opzioni a disposizione come alternativa ha preso il sopravvento quella a corto respiro. Di qui la telefonata a Igor Tudor con cui, salvo sorprese dell’ultimo minuto, verrà formalizzato il nuovo rapporto nel giro delle prossime 24/48 ore. Oggi i contorni di questo delicato passaggio diventeranno più nitidi sia per quanto riguarda l’addio a Motta, che sta trascorrendo il lungo weekend di riposo in Portogallo con la famiglia, che per quanto concerne il buongiorno al tecnico croato.
TUDOR E NON MANCINI. Tudor ha già vestito la maglia bianconera da giocatore ed è stato il secondo di Andrea Pirlo sulla panchina bianconera nella stagione 2020/21. Ormai il dubbio è legato solo a una questione di tempistiche e tutti gli indizi portano a una decisione anticipata rispetto a ciò che era stato convenuto: dunque con ogni probabilità Thiago non tornerà a Torino. Il motivo per cui è stato preferito Tudor rispetto a Mancini è molto semplice. Il croato, infatti, ha dato sin da subito la sua piena e convinta disponibilità ad accettare una soluzione che gli consentirà di allenare nel finale di stagione tra campionato e Mondiale per club senza avere la certezza di poterlo fare anche nella stagione seguente. Per lui però ecco l’opzione di conferma in caso di qualificazione alla Champions League. Era invece diversa l’intesa con Mancini, che, partita con un impegno per questo fine di stagione e altri due anni, avrebbe mediato riducendo la lunghezza del contratto di un campionato. Evidentemente in questo momento il club non se la sente di sposare un progetto così a lungo termine dopo essersi appena bruciato con la scelta clamorosamente errata di Thiago Motta.
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Redazione LaViola.it