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Non è una partita come le altre.
NON COME LE ALTRE. Non lo è per chi ha il viola nel cuore, per chi ha vissuto sulla propria pelle il campionato 1981-82, la Coppa Uefa del 1989-90, la cessione di Roberto Baggio e svariati altri eventi avversi con torti e ingiustizie che hanno sempre visto qualcuno avere la meglio e altri la peggio. Non lo è per Rocco Commisso, che per quanto non abbia mai nascosto il suo tifo giovanile per la Juventus, fin dal primo giorno in cui è arrivato a Firenze ha portato avanti varie battaglie contro la stessa società bianconera, alla quale ha comunque dovuto vendere Chiesa prima e Vlahovic poi. Dovuto, per la volontà espressa e dichiarata dei calciatori di voler andare là, ma anche voluto, perché in fin dei conti avrebbe anche potuto trattenerli ad oltranza, causando in questo caso mancate entrate alla Fiorentina per oltre 130 milioni col rischio di vederli, comunque, approdare in bianconero a zero. Il nodo, piuttosto, resta sempre quello di come quei soldi siano stati spesi. E proprio Chiesa-Vlahovic, domenica, dovrebbe essere il tandem d’attacco di Allegri. Anche per questo, per Commisso, non può essere una gara come le altre.
TESTA E MEZZI. Certo, ai fini della classifica e per come si è messo il campionato, anche in virtù della recente serie di ko rimediata dalla Fiorentina, conta poco e niente per la stagione dei viola. Ma al tempo stesso, visto il momento che stanno vivendo i ragazzi di Italiano, potrebbe valere moltissimo. Giovedì c’è il Braga in Conference League per la Fiorentina, ed arrivare ad una sfida fondamentale per la stagione facendo un’altra brutta prestazione, con un altro brutto risultato e con un clima che potrebbe ulteriormente appesantirsi non sarebbe certo il massimo. Ecco perché conta la gara con la Juventus per questa Fiorentina, riscopertasi fragile dietro, spesso troppo confusionaria nella costruzione del gioco e anemica nel creare i presupposti per far male agli avversari, con troppi alti e bassi sia nelle prestazioni che nei risultati. Serve uscire con ritrovata serenità e consapevolezza dall’Allianz Stadium ai giocatori, al tecnico e alla società viola, per approcciare al meglio la gara coi portoghesi di giovedì.
‘FATE RIDERE’. Dopo le parole sarà la volta del campo. Solo lì la Fiorentina, da intendere come giocatori, tecnico e dirigenza, potrà e dovrà rispondere ai cori mal digeriti al fischio finale della gara col Bologna. Cori da parte di chi si aspetta di più, per amore di una Fiorentina alla quale chiede di più.
 
												
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																					 
																							 
																							 
																							 
																							 
									 
									 
																	 
									 
																	 
									 
																	 
														 
														 
														
Di
Gianluca Bigiotti