Il serbo ha segnato 7 gol in val di Fassa, 28 quelli totali della squadra (con 14 marcatori diversi). Ikonè continua il suo rapporto complicato con il gol
Tutto troppo facile per la Fiorentina che ha concluso il suo decimo ritiro consecutivo a Moena con un’altra pioggia di reti: 4-0 senza discussioni alla Triestina, poker già nel primo tempo con anche una serie notevole di occasioni da rete sprecate, specie nel corso della ripresa. Oltre al rigore fallito da Jovic in avvio, ci sono state nella ripresa alcune ghiotte chance non capitalizzate dal neo entrato Ikoné, che ha ultimato la sua fase di lavoro in Val di Fassa palesando gran parte dei difetti già evidenziati nella coda della scorsa stagione. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
TANTI GOL. Ben 28 le reti segnate dai viola a Moena (con ben 14 marcatori diversi) e una sola subita. Leader della classifica cannonieri è stato Juka Jovic (7 le sue segnature) che tuttavia nel pomeriggio del Benatti, davanti a quasi duemila spettatori e a una parte della tifoseria organizzata, è apparso in debito d’ossigeno: al di là del penalty fallito, il serbo ha trovato qualche difficoltà in più del previsto a causa di uno stato di forma che ancora stenta a supportarlo, lasciando così la copertina della gara a uno scatenato Gonzalez (recuperato a tempo di record dai problemi alla cervicale), che dopo 6’ ha fornito a Biraghi l’assist per il gol del vantaggio confermandosi una spina nel fianco per qualsiasi difesa.
REGIA. Sugli scudi anche Amrabat, autore del 2-0 su rigore e di una grande prova di personalità, che ha certificato gli evidenti progressi in fase di impostazione del gioco che gli garantiranno, almeno nelle prime gare ufficiali della prossima stagione, la maglia da titolare.

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Redazione LaViola.it