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Editoriali

Infrastrutture con vista sul domani, ma torna d’attualità l’oggi. Col Bologna serve una vittoria per tornare a sperare nell’Europa

Fiorentina

Dopo il tanto parlare di domani, tra infrastrutture e stadio, torna d’attualità l’oggi. Col Bologna alla Fiorentina serve una vittoria per tornare a sperare nell’Europa e non finire nell’anonimato dove è sprofondata la squadra di Mihajlovic

Mentre il tema infrastrutture si è preso le attenzioni principali in questa settimana, tra la presentazione del ‘Nuovo Franchi’ e la visita di istituzioni politiche regionali e nazionali che si terrà al Viola Park tra poche ore, torna a parlare anche il campo, con la gara col Bologna che è ormai alle porte. Da una parte, dunque, lo sguardo sul domani da parte della Fiorentina, dall’altro l’esigenza di tornare a far punti pesanti in campionato per tenere vive le speranze sull’oggi.

EUROPA. Nonostante le buone prestazioni fornite sia col Sassuolo che col Verona, la Fiorentina ha raccolto solamente un punto, mentre le proprie competitors per l’Europa ne hanno fatti chi 3 chi 6. I margini d’errore che si potrà permettere da qui in avanti la squadra viola, dunque, si sono ulteriormente ridotti.  Già col Bologna diventa fondamentale tornare a fare bottino pieno, non solo per un discorso prettamente di classifica ma anche piscologico e mentale. Quando perdi in maniera immeritata, allo scadere, due volte di fila, è normale perdere un po’ di certezze, come si è visto soprattutto nei primi 45’ col Verona. La reazione messa sul campo nella ripresa coi gialloblu, tuttavia, lascia ben sperare. Ora serve il risultato.

ANONIMATO. Al Franchi arriva un Bologna che viaggia a metà del guado, senza grandi possibilità di andare chissà dove, in preda ad una crisi identitaria di una piazza che da anni parte pensando che sia quello buono per fare il salto di qualità, ma che invece, puntualmente, si ritrova a navigare nell’anonimato. Esattamente ciò che la Fiorentina ha bisogno di evitare in questo rush finale di stagione. Una formazione quella di Mihajlovic che gioca male e fa giocar male, contro cui la Fiorentina dovrà fare come fece all’andata, ovvero essere brava e cinica nello sfruttare le poche occasioni che i rossoblu concederanno.

SCOSSA. Per quanto non debba essere un’ossessione raggiungere l’Europa, come aveva detto preventivamente Italiano, sarebbe un peccato mollare adesso, a livello collettivo ma anche singolarmente. Da più di qualcuno, infatti, ci si attendono progressi. All’andata, ad esempio, Gonzalez spaccò la partita con un assist, un rigore procurato e una punizione da cui nacque il gol di Biraghi, che a sua volta siglò il primo gol col ‘biraggiro’, mentre Maleh trovò il primo centro in A e in maglia viola. Guizzi che adesso è il momento di ritirare fuori, così serve una scossa dai vari Ikoné, Castrovilli e Sottil. L’oggi, appunto, senza dover rimandare (di già) ogni tipo di sogni di gloria a domani.

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