Piatek ha raccolto subito l’eredità di Vlahovic, sabato si è sbloccato anche Arthur Cabral. Una staffetta che non sta facendo rimpiangere Dusan
Tra il prima, quei cinque mesi di campionato con cui Vlahovic ha scalato la classifica cannonieri, e il dopo, col passaggio del serbo alla Juventus, i gol comunque non sono mancati. A riempire quello che avrebbe potuto diventare un vuoto gigantesco ci hanno pensato Krzysztof Piatek e Arthur Cabral. Due per uno, capaci di andare quasi sempre in gol, tranne che nella gara contro la Lazio, la prima giocata senza il serbo. Sì, perché nelle ultime quattro partite, tra campionato e Coppa Italia, dei 7 gol realizzati complessivamente dalla Fiorentina ben cinque portano la firma dei due nuovi attaccanti. L’ultimo a fare centro in ordine di tempo è stato il brasiliano. I due non hanno mai giocato insieme, hanno sempre fatto staffetta e comunque lasciato il segno, nonostante la battuta d’arresto col Sassuolo, scrive il Corriere dello Sport – Stadio.
LA LEGGE DELLO SCERIFFO. Il primo a rompere il ghiaccio è stato il polacco. Più che un pistolero, Piatek è diventato subito uno sceriffo. Aveva segnato già a Napoli, in Coppa, rilevando proprio Vlahovic, poi ne ha raccolto l’eredità. Dopo l’addio dell’ex Partizan, ha rotto il ghiaccio in Coppa Italia, contro l’Atalanta: nonostante un rigore sbagliato, ha realizzato ai bergamaschi la sua prima doppietta in viola, concedendosi il bis del gol pochi giorni dopo a La Spezia. Nonostante il secondo penalty fallito, è stato lui a sbloccare la sfida del Picco, mentre Cabral, nei minuti finali, con l’assist per Amrabat, di fatto, ha contribuito a chiuderla. Piatek, ritrovata l’Atalanta, stavolta in campionato, con l’unico pallone avuto a disposizione ha fatto esplodere di gioia il Franchi, premendo…..il grilletto delle sue pistole per la prima volta al Franchi.
SQULLO BRASILIANO. Sabato, sera, invece, dopo l’ennesimo cambio della guardia in attacco, è toccato al brasiliano cominciare a mostrare parte del suo repertorio. Nemmeno mezz’ora dopo il suo ingresso in campo, ha riacciuffato il pari, col settimo pallone giocato e col primo tiro in porta (LEGGI QUI IL FOCUS DI VI.IT), tornando a segnare un mese e mezzo dopo la doppietta al Qarabag in Conference League. C’è il rammarico per non aver mosso la classifica, ma i meccanismi fanno comunque ben sperare in vista del futuro.
Di
Redazione LaViola.it