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Il modello Fabregas, la musica e quella frase di stamani sui social. Ecco chi è Daniele Galloppa

Daniele Galloppa - Fiorentina Primavera

Con la Primavera sta svolgendo un ottimo lavoro, lo Scudetto gli è sfuggito per un soffio nella scorsa stagione

È un momento delicato per la Fiorentina, affidata temporaneamente a Daniele Galloppa dopo l’esonero di Stefano Pioli. Il tecnico della Primavera lascia così i suoi ragazzi alla vigilia della partita di Youth League contro il Legia Varsavia (la Primavera sarà guidata da mister Capparella, allenatore dell’Under 18). Stasera dirigerà il primo allenamento, domani salirà sull’aereo in direzione Mainz e con ogni probabilità potrebbe guidare la squadra anche domenica contro il Genoa.

INFORTUNI. Classe 1985, ex centrocampista dal talento limpido, Galloppa era uno dei gioielli del vivaio della Roma. Faceva parte della nidiata di talenti con De Rossi e Aquilani. Ma la sua carriera è stata tormentata dagli infortuni con quattro operazioni al legamento crociato in cinque anni che lo hanno costretto a reinventarsi. Dopo le esperienze con Parma e Siena, ha appeso le scarpe al chiodo nel 2018, iniziando un nuovo percorso in panchina che in pieno periodo Covid-19 lo ha portato alla Fiorentina. Dal 2023 è alla guida della Primavera viola, ereditando il posto proprio da Aquilani. Con lui, la squadra ha conquistato una Coppa Italia e ha perso solo in finale lo scudetto contro l’Inter. Lo scorso aprile la Roma ha provato a riportarlo “a casa”, ma la Fiorentina lo ha blindato rinnovandogli il contratto.

GIOVANE VECCHIO. Riservato ma profondo, Galloppa comunica poco sui social. Proprio per questo, la frase che ha pubblicato stamattina su Instagram“Spegnere il fuoco aggiungendo la legna” — ha colpito molti: un messaggio sulla sua idea di resilienza. Appassionato di lettura, chitarra e scrittura. Chi lo conosce bene lo descrive come un giovane vecchio, serio, equilibrato e con i piedi per terra. Galloppa parla spesso con i suoi ragazzi dell’importanza della salute mentale, tema che lo ha toccato da vicino quando gli infortuni ne hanno tormentato la carriera da calciatore.

MODELLO. Da oggi, e vedremo per quanto, è l’allenatore della Fiorentina. Per lui motivo d’orgoglio e forse anche di rivincita personale. Amante del 4-2-3-1, ha spesso schierato la Primavera anche con il 3-5-2. E dovrebbe essere proprio questo il modulo dal quale partirà giovedì sera contro il Mainz. Un paio di settimane fa raccontava questo sulla sua proposta di calcio. “Mi piace la proposta coraggiosa di Cesc Fabregas, di fare la partita e non di subirla: su questo mi ci rivedo e cerco di farlo anche io con i miei ragazzi, ovviamente con le mie idee. Se ripenso ad Alberto De Rossi ho solo ricordi bellissimi: ho passato anni belli con lui ed è stato importante come persona e come allenatore”.

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