Nonostante il pareggio con lo Spezia, i viola restano una squadra in salute. Occorre sistemare qualcosa in fase difensiva e ottenere di più dagli esterni offensivi
È già vigilia di coppa per la Fiorentina, che oggi svolgerà l’allenamento di rifinitura al centro sportivo e partirà verso la Polonia, per i quarti di Conference League contro il Lech Poznan.
IL PARI CON LO SPEZIA. La squadra di Italiano viene da un pareggio con lo Spezia che ha interrotto la serie di nove vittorie consecutive, ma resta ancora aperta la striscia di imbattibilità, arrivata a quota 12 partite. La prestazione contro gli uomini di Semplici non è stata tra le migliori di questo periodo d’oro, ma neanche da buttare. Nel secondo tempo la Fiorentina ha cercato in ogni modo di trovare la vittoria, l’impressione è che stavolta la fortuna non abbia girato a favore di Biraghi e compagni. Vero: se Shomurodov non avesse sprecato quella clamorosa palla gol i viola avrebbero addirittura perso la partita, ma se si analizza la prestazione, la Fiorentina avrebbe ampiamente meritato la vittoria.
La concentrazione fa la differenza e contro i liguri la squadra viola in fase difensiva è stata meno attenta del solito, con Igor che ha sofferto tremendamente il duello fisico con Nzola. Tuttavia, ha certamente pesato l’assenza di Amrabat, centrocampista fondamentale per la fase di non possesso gigliata che domani sarà regolarmente in campo. In attacco, si è rivisto il problema della poca concretezza sotto porta. È un difetto cronico di questa Fiorentina, che con i grandi risultati delle ultime settimane – e con i gol di Cabral che arrivano ora con regolarità – si è attenuato, ma non potrà mai essere risolto del tutto.
ESTERNI A SECCO. Come ha sottolineato Italiano, ora all’appello mancano i gol degli esterni offensivi. Detto che Saponara sta facendo il suo dovere e che solo una brutta influenza lo ha tolto dalle rotazioni nelle ultime partite, si può certamente pretendere di più da Gonzalez, la stella della squadra che non ha ancora brillato a pieno. In questa stagione Nico non ha mai raggiunto i picchi di rendimento vissuti nel 2021-22 in viola. Ci si attende una crescita dal nazionale argentino in questi mesi decisivi. Da Ikoné, invece, è difficile chiedere qualcosa in più sotto l’aspetto dei gol, perché sembra ormai evidente che i suoi marcati limiti sotto porta facciano parte del suo DNA. Potrà trovare una perla ogni tanto, ma non andrà mai in doppia cifra di gol stagionali.
A Sottil bisogna almeno concedere un po’ di pazienza. L’impressione è che sia tornato il giocatore visto durante la passata stagione, ‘dimenticandosi’ i progressi visti a inizio 22-23 prima dell’infortunio. La prima da titolare nel 2023 non può però essere sufficiente per bocciare il ragazzo. In questa situazione non esaltante per gli esterni, chi guadagna punti è Brekalo, entrato molto bene nella ripresa con lo Spezia. Finora il croato è stato un oggetto misterioso, ma può guadagnare minutaggio in vista del caldissimo finale di stagione.
VERSO LA CONFERENCE. Servirà l’apporto di tutti per superare nel doppio turno il Lech Poznan. Una squadra tosta, fisica, certamente più pericolosa del modesto Sivasspor ma ampiamente alla portata dei viola. Il pericolo numero uno è il centravanti Ishak, punta rocciosa capace di segnare 20 gol in stagione, cinque dei quali in Conference League (uno in meno del capocannoniere della competizione Jovic). La retroguardia viola dovrà tornare a mostrare l’attenzione vista nelle uscite prima della sosta, perché anche contro Inter e Cremonese, pur non avendo subito gol, si è vista qualche incertezza di troppo.
Dopo aver indirizzato la Coppa Italia, ecco l’altra coppa. Le semifinali sono alla portata della Fiorentina, a patto che i viola entrino in campo con la mentalità giusta. La stagione della squadra di Italiano si appresta a vivere un altro momento decisivo.

Di
Marco Zanini