Analisi tattiche inutili senza una guida: i tifosi aspettano una reazione dalla squadra, abbandonata da una proprietà silenziosa e impreparata a detta di Paolotto
In una situazione come quella che sta vivendo la comunità viola, le pur interessanti analisi tattiche, sicuramente pertinenti rispetto al pessimo andamento attuale della squadra, sono – purtroppo – solo un aspetto secondario. Stanno venendo al pettine nodi ben più raggrumati che si sono formati e sono ingrossati per gli errori di sei anni di fila, quelli passati dall’arrivo della proprietà Commisso.
La società non si vede e non si sente. È entrata nel calcio con una sicumera che era priva di fondamento. Ha sempre rifuggito la presenza di competenze, quelle che essa non ha mai avuto né ha mai cercato di acquisire. Così sono state spese valanghe di milioni – che vengono rinfacciate ai tifosi, come se questi ne fossero i colpevoli – per portare al dissolvimento un patrimonio ideale che per un secolo aveva nutrito la passione sportiva fiorentina.
Dopo quasi tre mesi dall’inizio della stagione, una società viva sarebbe riuscita a trovare il bandolo della matassa. È colpa dell’allenatore? Dei giocatori? Del mercato sbagliato del ds? Sono tutte e tre queste cause, quelle che ci tengono indecorosamente in fondo alla classifica? Una società che ci fosse stata avrebbe anche potuto sbagliare l’analisi e individuare una causa invece che un’altra. Ma, in questo caso, qualche intervento ci sarebbe comunque stato, magari a sproposito. Avremmo visto una reazione.
Invece tutto tace, andiamo avanti così. Si prendono le colpe (Pradè), e tutto finisce lì, non cambia nulla. La tragedia è che non si vede come si possa uscirne, chi sia in grado di prendere le redini. È stato voluto e mantenuto il vuoto, e adesso è col vuoto che, tutti, anche noi tifosi, dobbiamo fare i conti.
Solo l’allenatore e i giocatori potrebbero tentare una reazione, per arrivare senza danni alla fine di questa disgraziata stagione. Però sono soli e – tranne forse due o tre eccezioni – anche poco consapevoli e interessati a quello che sta accadendo.
Anche se ridotta al lumicino, questa è l’unica speranza che possiamo nutrire: un colpo di reni della squadra che si faccia forza da sola. E col sostegno dei tifosi, che però deve essere meritato. Sappiano che li stiamo guardando, che aspettiamo la loro reazione per poterli sostenere. Ma il primo passo deve essere il loro. Noi e loro. Niente altro c’è.
di Paolotto
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Di
Redazione LaViola.it