Pur rimanendo concentrato su quello che è l’obiettivo della Fiorentina, Paolotto affronta anche i temi legati al mercato e al futuro di Italiano
I bilanci si fanno alla fine, ma c’è il rischio che il risultato già acquisito possa condizionare le opinioni. Se alla fine si mancasse l’Europa, le aspettative tanto cullate subirebbero una delusione così forte da inasprire il giudizio oltre ogni limite, perché in pochi si ricorderebbero dei quaranta punti dai quali eravamo partiti.
Adesso invece, fra il lusco dell’impresa di Napoli e il brusco dell’eliminazione dalla Coppa e della resa di Salerno, mentre mancano cinque partite alla fine, possiamo ondeggiare fra opinioni più libere proprio perché tutto è ancora possibile.
Abbiamo ritrovato una squadra. Forse casualmente, ma adesso in campo ci andiamo per giocarcela. Non sempre va bene, ma già il fatto di partire in ogni partita, contro qualsiasi avversario, senza il velo della rassegnazione che abbiamo avuto negli ultimi anni ha ridato ossigeno ai nostri polmoni di tifosi.
Abbiamo perso una partita ogni tre, undici in 33 gare, e non è poco. Però le altre le abbiamo vinte quasi tutte: ben 17, e cinque pareggi. Segno di un certo modo di scendere in campo.
Nel corso della stagione si è dibattuto molto di aspetti tattici, per motivo delle impostazioni del nuovo allenatore. Costruzione dal basso, difesa alta, pressing, ossessione sulle fasce. Pian piano certe esagerazioni sono state però corrette, tanto che la squadra, quando può giocare coi suoi titolari, ha trovato un certo equilibrio.
Mi riferisco soprattutto alla difesa, alla quale ci si è decisi a prestare più attenzione nell’ambito dell’assetto complessivo del gioco. Si è sempre detto che le squadre si costruiscono a partire dalla difesa, come le case si costruiscono sulle fondamenta. Se poi a rifulgere sono i luminosi piani alti, nessuno li ha mai visti sospesi nel vuoto, ma poggiati sui solidi muri maestri sottostanti. C’è ancora da fare molto in difesa, sul piano individuale e il prossimo mercato dovrà provvedervi.
Non sono un difensivista, perché mi piacciono i gol, ma desidero una difesa solida e affidabile. Da qui vorrei partire, da una sicura cinta muraria progettata da un bravo architetto michelangiolesco che sia funzionale anche alle scorrerie in campo nemico. Fondamentale, poi, un ottimo portiere di prospettiva, da farci conto per qualche anno come nella nostra migliore tradizione.
Ma se è ancora presto per pensare alla Fiorentina 2022-2023, uno spettro già si agita nella comunità viola da qualche giorno, ed è la clausola rescissoria dell’allenatore, sulla quale mi pare che si favoleggi un po’ troppo. Uno come Italiano non avrebbe mai accettato una penale, come si legge, di 10 milioni, abbinata per di più ad un’opzione della Fiorentina per il terzo anno. Pur conscio, com’è, delle proprie capacità, mi pare improbabile, dato il suo amore per la mobilità, che l’anno scorso possa aver accettato di legarsi mani e piedi per tre anni ai voleri della Fiorentina. Una clausola ci sarà per forza, ma non credo proprio di quell’importo. È difficile che qualcuno possa pagare 10 milioni solo per poter liberare un allenatore quasi esordiente, soprattutto se per fargli posto deve esonerare, continuando a pagarlo, uno degli allenatori tutti d’oro che ci sono in circolazione.
Con una clausola “normale”, come credo che sia – e come era quella dell’anno scorso – può darsi che Italiano possa decidere di liberarsi anche quest’anno, se riceverà delle offerte. A differenza di un giocatore, che volendo può essere trattenuto contro la sua volontà, con l’allenatore non è possibile perché egli è il condottiero e il motivatore.
La questione va quindi vista con serenità, comunque si giudichi l’esperienza viola di Italiano. I bravi allenatori giovani non mancano, ma anche se fosse anziano un po’ di esperienza non potrà che giovare, a sostegno di una società ancora in costruzione.
di Paolotto
Nota: L’immagine di copertina ritrae Michelangelo in occasione del rafforzamento della cinta muraria fiorentina in vista dell’assedio del 1530.
Di
Redazione LaViola.it