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Il 'mese della verità' ha emesso la sua sentenza: per salvarsi servirà un'impresa. Adesso un gennaio da brividi

La Fiorentina ha raccolto solo tre punti nelle quattro partite di campionato disputate a dicembre. Il primo mese dell'anno nuovo sarà una montagna da scalare

«Il mese della verità», lo definì Paolo Vanoli in conferenza stampa a margine della sconfitta contro l’AEK Atene. «Adesso arrivano le nostre partite», aveva ribadito tre giorni più tardi, dopo un altro ko in casa dell’Atalanta. Poi è arrivato davvero, dicembre. Dalle parole ai fatti? Macché. Il trend della Fiorentina è rimasto sempre lo stesso. Vanoli ha provato ad alzare ancora di più la posta prima della partita contro il Verona: «Nel mese di dicembre sono tutte finali». Risultato? Disastroso. O meglio, in linea con la storia recente viola quando si parla di finali. Decisamente non una scelta lessicale fortunata. Più efficace invece la prima delle tre esternazioni: se dicembre è stato il mese della verità, la verità è che per rimanere in Serie A servirà un'impresa.

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DICEMBRE DISASTROSO. Sassuolo, Verona, Udinese, Parma. Questo riservava alla Fiorentina il calendario per il mese di dicembre. Un programma abbordabile, per quel che può offrire la Serie A. Un’occasione per rilanciare le proprie chances di salvezza. In aggiunta, c’erano da onorare le ultime due partite del girone di Conference League, contro Dinamo Kiev e Losanna. Un disastro, come detto. Nulla di più, nulla di meno rispetto al resto della stagione. È arrivata la sospirata prima vittoria in campionato, almeno. Il problema è che nelle restanti tre partite sono arrivate altrettante sconfitte. Tre punti in quattro partite. Una vittoria anche in Conference, seguita dal tonfo di Losanna, che ha fatto sprecare le (poche) possibilità di qualificarsi nelle prime otto e accedere direttamente agli ottavi di finale.

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GENNAIO DA BRIVIDI. Ovviamente, il calendario non può rimanere così clemente a oltranza. E infatti, dopo la Cremonese, arriveranno Lazio, Milan, Bologna, Cagliari e infine, il 1° febbraio, il Napoli. Ecco servito un gennaio da brividi. Chiariamo una cosa: in questo momento il calendario fa poca differenza, la Fiorentina può essere battuta letteralmente da chiunque. Vien da sé, però, che se non riesce a fare punti contro quelle che dovrebbero essere le dirette avversarie, diventa difficile immaginare che possa salvare la sua stagione nelle partite contro le prime della classe. Con l’ulteriore problema che il tempo a disposizione sta diventando sempre meno: se non dovesse arrivare una svolta anche minima a gennaio, le chances di permanenza nella massima serie verrebbero veramente ridotte al lumicino.

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ORA O MAI PIU’. E qui entra in gioco l’imminente arrivo di Fabio Paratici. Non appena risolverà il suo contratto con il Tottenham, l’ex direttore sportivo della Juventus dovrà buttarsi a capofitto in una vera e propria rivoluzione del mondo Fiorentina. A partire dalla panchina, forse. Vanoli, dal suo arrivo, non ha apportato praticamente alcun miglioramento alla squadra e, anche giusto in segno di discontinuità, potrebbe essere la prima testa a saltare. Poi sarà il turno dei giocatori: anche in questo caso, la sensazione è che serva un ampio ricambio. Fondamentale sarà riuscire a distinguere tra chi ha intenzione di tentare il tutto per tutto fino all’ultimo secondo dell’ultima giornata e chi no. E poi agire di conseguenza sul mercato. Non c’è necessariamente bisogno di un rafforzamento tecnico: il miglioramento deve essere innanzitutto mentale. Servono giocatori motivati, per poter almeno dire di averci provato.


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