Dopo Vlahovic e Dzeko-Lautaro, un’altra prova per il duo difensivo di Italiano. Ma con loro la Fiorentina ha trovato più solidità
Per un attacco che stenta a segnare e soprattutto a concretizzare la mole di gioco prodotta, c’è una difesa che sta trovando sempre più solidità. Il ‘segreto’, neanche tanto nascosto, sta nel cuore del reparto, in quella coppia che dà certezze a Italiano. Igor Julio Dos Santos e Nikola Milenkovic, un duo che sta funzionando a meraviglia. Qualche amnesia qua e là resta, ma è perfino normale per una squadra che gioca con un baricentro altissimo e spesso a uomo contro uomo nelle ripartenze. Ma i risultati sono largamente soddisfacenti.
RENDIMENTO AL TOP. Lo dicono i numeri, di nuovo da aggiornare dopo la porta rimasta inviolata contro l’Empoli: la Fiorentina ha preso 5 gol nelle ultime 7 gare, in cui ha fatto 14 punti evitando di subire reti in 3 occasioni. Un rendimento che ha riportato i viola a pressare da vicino l’Atalanta e le due romane in classifica. Ma il trend con Milenkovic e Igor titolari dall’inizio in difesa è ancora più eclatante: in 8 gare in cui il serbo e il brasiliano hanno giocato dal 1′ nel 2022 in Serie A, sono arrivati ben 18 punti (media di 2,25 punti a gara) e la Fiorentina ha incassato appena 4 reti (media 0,5 a partita). In generale invece 12 le partite giocate dall’inizio insieme in campionato, con 22 punti fatti (media 1,83) e 10 gol subiti (media 0,83). Quando Italiano ha schierato un’altra coppia di centrali dall’inizio, per intendersi, i viola hanno raccolto 28 punti in 18 partite di campionato (media di 1,55 punti a gara) incassando 28 gol (media esatta di 1 gol a partita). La differenza è piuttosto evidente.
DA VLAHOVIC A DZEKO, CENTRAVANTI ANNULLATI (O QUASI). Ecco perché, insomma, Italiano sta dando grande continuità a questa coppia di centrali. Con Martinez Quarta che, nonostante sia una presenza fissa in Nazionale e ‘rischi’ di andare al Mondiale con l’Argentina, è finito praticamente sempre in panchina negli ultimi mesi, giocando titolare in campionato solo a Reggio Emilia contro il Sassuolo da metà dicembre (nel mezzo, però, ha avuto anche il Covid). Milenkovic ha acquisito sempre più sicurezza, dopo l’incerta stagione scorsa, mentre la grande crescita è stata soprattutto di Igor, elogiato spesso da Italiano. I due, insieme, hanno ad esempio annullato Vlahovic in Coppa Italia, per poi limitare bene anche i vari Dzeko e Lautaro a San Siro contro l’Inter. Solo due centravanti hanno segnato quando il serbo e il brasiliano sono partiti dall’inizio, ovvero Joao Pedro a Cagliari e Zapata all’andata in campionato. Nel mezzo anche qualche sbavatura, dei singoli e di reparto, sia chiaro, ma la crescita è evidente.
CRASH TEST. Ora la prossima sfida è tutt’altro che banale. E porrà di fronte i due centrali viola a Osimhen e compagni. Una sorta di crash test. Il nigeriano si è ‘riposato’ nell’ultimo turno contro l’Atalanta (era squalificato), ma viene da 6 gol nelle ultime 6 gare giocate con il Napoli prima della sosta (con due doppiette di fila, tra l’altro). All’andata Osimhen risultò praticamente imprendibile a Milenkovic e Quarta, con Spalletti che utilizzò la sua velocità in campo aperto per eludere il pressing dei viola: il nigeriano fu atterrato dall’argentino in area e si procurò il rigore che portò al pari (contestato, di Lozano), poi fu protagonista di altre 2-3 occasioni piuttosto nitide. Ovviamente non sarà il solo da tenere a bada, visto che i vari Insigne (ben 11 gol contro i viola, a nessun’altra squadra ha segnato così tanto), Mertens (8 gol ai viola), Lozano (a segno appunto all’andata), Elmas e Politano sono tutte frecce parecchio pericolose nell’arco di Spalletti. Servirà una prova super dei centrali, ma anche dei terzini (non sempre attenti), del centrocampo e di tutta la squadra. Per fare un’altra impresa al Maradona.
Di
Marco Pecorini