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Rassegna Stampa

I sette giorni della Fiorentina: in settimana il nuovo allenatore

Pioli e Baroni in pole per la panchina viola, decisione attesa in questa settimana. Poi anche le riflessioni su Gudmundsson

Comincia oggi una settimana non banale e non come le altre, perché avrà il potere di segnare il futuro prossimo della Fiorentina indicando l’allenatore che succederà a Palladino e mettere così in moto definitivamente il progetto per la stagione 2025-26 che ha avuto nel rinnovo triennale di De Gea il punto ufficiale di partenza. Strettamente legata c’è la decisione sul riscatto da 17,5 milioni di Gudmundsson: regolamento e tempi prevedono margine fino al 18 giugno, ma nella discussione per definire l’ingaggio del tecnico prescelto entrerà per forza di cose anche la volontà del club di puntare ancora o no sull’islandese. Ed è difficile credere che il nuovo allenatore accetti di partire da una Fiorentina che faccia a meno di un elemento di livello qual è Albert, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.

RILANCIO E AMBIZIONI. E allora se la settimana appena iniziata porterà quasi sicuramente in dote il successore di Palladino, con ogni probabilità aggiungerà di conseguenza novità significative sul conto dell’ex Genoa. Intanto il tecnico, che è la priorità in casa viola e in queste ore nell’incrocio di telefonate tra i dirigenti si continua a parlare di Stefano Pioli e Marco Baroni, profili individuati e ritenuti idonei per il rilancio delle ambizioni. Serve un allenatore che sappia coniugare le capacità professionali e di guida del gruppo-squadra con l’esigenza di incontrare i favori dei tifosi (tutti non è possibile accontentare) e Pioli o Baroni soddisferebbero i requisiti: motivo per cui il club di Commisso ha già bussato con argomenti e proposte concreti alla porta dell’allenatore parmigiano (porta aperta) e non appena potrà, fatta la rescissione del contratto con la Lazio che sarà a ore, busserà a quella di Baroni (porta apertissima) e infine valuterà quale dei due sia la soluzione migliore per tutti. Non solo loro due, chiaramente. Fin da subito è stato preso in considerazione De Rossi, che piace non da ora pur considerando gli ostacoli oggettivi e per questi limitato, come piace il modo di lavorare di Gilardino e Farioli che ha attirato altrettante attenzioni.

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