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Gravina, un anno di riforme per rilanciare il calcio: giovani (italiani) e format in primis

Gravina FIGC

Gravina, subito in mente un anno di riforme per rilanciare il calcio italiano: giovani, vivai, infrastrutture e italiani, oltre a modifiche di format

Gabriele Gravina non riesce a dare una spiegazione logica al tracollo della Nazionale campione d’Europa, ma ieri non ha perso tempo e si è subito messo a lavorare, scrive il Corriere Dello Sport.

RIFORME. Esiste un vero piano di rilancio del calcio, dodici mesi di riforme a tambur battente, legate ai format dei campionati e alla stabilità economica del sistema (leggasi indice di liquidità come criterio di ammissione e altri paletti finanziari). Ma non solo: Gravina ha in mente un progetto tecnico-sportivo che parta dalle infrastrutture per arrivare alla valorizzazione dei vivai, con l’inserimento di nuove regole per far giocare di più i giovani. Oggi il massimo campionato è fatto per il 65% da stranieri e in Primavera questo numero sale al 70%. Serve un’inversione di tendenza che sicuramente non piacerà ai club, da sempre convinti nel ribadire la propria autonomia gestionale. Potranno essere obbligati a far giocare più italiani? Si prospettano altre battaglie. A settembre la Uefa deciderà inoltre sull’assegnazione dell’Europeo 2032, al quale l’Italia si è candidata con ottime possibilità. È un’altra carta a favore di Gravina. A proposito di rapporti tesi con le società, la speranza in via Allegri è che qualcosa migliori con Lorenzo Casini alla guida della Serie A.

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