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Giovani (già affermati) da valorizzare e prestiti importanti: la linea del mercato… come un anno fa

Barone Commisso Pradè Fiorentina

Commisso spiegò bene la strategia viola quando comprò (con maxi investimento) Gonzalez al posto di Sergio Oliveira. Ora Dodô e Mandragora vanno nella stessa direzione

Giocatori ancora giovani ma già affermati, da valorizzare e da far crescere alla Fiorentina, per provare a tirar fuori tutto il loro potenziale. Insieme però anche ad operazioni mirate in prestito che possano riguardare giocatori importanti, già pronti. Una linea di mercato che per la Fiorentina ritorna, come già era stato nelle ultime sessioni. L’estate scorsa l’investimento (il più costoso della storia viola) per Gonzalez e i prestiti di Odriozola e Torreira (che alla fine si è rivelato essere un prestito secco), a gennaio altri esborsi importanti per Arthur Cabral e Ikonè e Piatek a titolo temporaneo. Ora sono sempre più vicini a titolo definitivo Dodô e Mandragora, così come l’arrivo in prestito di Jovic.

DA GONZALEZ A DODO’ E MANDRAGORA. Una strategia che insomma si sta ripetendo. Gonzalez, pagato più di 25 milioni, è stato preso a 23 anni quando già si stava affermando nella Nazionale argentina e con un grande potenziale da esprimere. Anche Cabral, che pure ha deluso nei primi sei mesi rispetto alle aspettative, è un giocatore che era reduce da caterve di gol in Svizzera, convocato nella Nazionale brasiliana, su cui sono riposte grandi speranze di crescita. Stessa cosa Ikonè, che se e quando farà vedere tutto il proprio potenziale potrà valere ben oltre i 15 milioni spesi per acquistarlo dal Lille. Si tratta di tre giocatori classe ’98, su cui la Fiorentina ha scommesso per il presente ma soprattutto per il futuro. L’età, del resto, è dalla loro parte. Così come del ’98 è Dodô, terzino dello Shakthar che fino a qualche tempo fa veniva valutato 30 milioni e che la Fiorentina potrebbe accaparrarsi per meno di 15 milioni. Grande corsa e capacità atletiche e tecniche: può essere senz’altro un affare anche in ottica futura. Stesso discorso per Mandragora: è un ’97 che deve ancora mostrare tutto il proprio valore, preso a meno di 10 milioni può essere un buon investimento (era stato pagato 20 milioni dall’Udinese quattro anni fa).

LA LINEA DI COMMISSO. Una linea spiegata piuttosto bene dal Presidente Rocco Commisso un anno fa di questi tempi, quando andò nei dettagli sui motivi che spinsero la Fiorentina a prendere uno come Gonzalez piuttosto che uno come Sergio Oliveira, al di là dei rapporti poi andati in frantumi con Mendes: “Gonzalez è l’affare più costoso nella storia della Fiorentina. Vi voglio fare capire come la Fiorentina vede questi investimenti relativamente ad altre situazioni discusse sul mercato in questi casi. Si è parlato di un ragazzo che si chiama Sergio Oliveira. Nel caso di Nico Gonzalez, se parliamo del costo di trasferimento e di tutti gli altri costi compresi le commissioni, si parla di 29 milioni di euro. Poi c’è il suo salario, circa 2 milioni al lordo all’anno, in totale 11,7 su cinque anni: si arriva a 40 milioni totali nello spazio di cinque anni per un ragazzo di 23 anni. Nel caso di Sergio Oliveira, quello che era stato presentato da Mendes, era un costo di trasferimento di 20 milioni più altri costi legati alle commissioni per cui si arrivava minimo a 22 milioni. Però lo stipendio era quasi doppio, nei cinque anni, per un ragazzo di 29 anni: si parla di 22,5 milioni sui cinque anni. Quando si prendono i costi di trasferimenti e i costi dei cinque anni di stipendi si arriva a 44,5 milioni per Sergio Oliveira e 40,7 per Gonzalez. In più, e questa è la cosa più importante, tra cinque anni il primo arriverà a 34 anni e il secondo arriverà a 28 anni. Noi crediamo che Gonzalez dopo cinque anni si potrà vendere per un certo prezzo, facciamo per dire 20 milioni, così il costo netto per la società è di 20 milioni. Mentre per Sergio Oliveira a 34 anni non credo che si possa prendere nemmeno un dollaro. Vorrebbe dire che il costo sarebbe più del doppio di quanto paghiamo per Gonzalez. Così noi facciamo gli affari, io capisco bene queste cose: abbiamo ritenuto molto meglio prendere Gonzalez che Sergio Oliveira”.

PRESTITI IMPORTANTI. Parole che si ritrovano nei fatti delle ultime sessioni di mercato. Forse anche Torreira, per 15 milioni da dare all’Arsenal più commissioni (le richieste, stando alla versione del procuratore, erano tra il 5% e il 10%) e un ingaggio pesante (2,7 milioni a stagione), può rientrare in questa linea societaria. Ma in questo caso potranno essere più chiari gli stessi dirigenti, che sulla vicenda non si sono espressi pubblicamente. In tutto ciò, si inserisce anche la volontà di andare a trattare giocatori importanti e pronti, in prestito, spesso da club di prima fascia. Un esempio, alla fine, è lo stesso Torreira, così come è stato Odriozola arrivato dal Real con contribuito importante dell’ingaggio da parte dei Blancos (che hanno così potuto rivalorizzare lo spagnolo). Stessa formula con cui si conta di chiudere a breve, sempre con l’aiuto di Madrid, per Jovic: prestito secco, ingaggio in compartecipazione e un giocatore di caratura (in cerca di rilancio) pronto ad approdare a Firenze. Al di là delle frizioni con certi procuratori (Bentancur per Torreira, l’entourage di Grillitsch, prima ancora Mendes e non solo) e delle diverse operazioni con altri (come Ramadani) la linea guida pare essere questa. Altri indizi? Umtiti (in prestito dal Barcellona) può essere un’ipotesi per la difesa, così come in prestito potrebbe arrivare il nuovo portiere (Gollini?). Tante caselle da riempire e una strategia che pare chiara.

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