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GdS – Chiarugi: «Quella retrocessione del 92-93 partì da lontano. L’assenza di Commisso non aiuta»

Le parole della bandiera della Fiorentina Luciano Chiarugi sulle difficoltà dei viola in questo avvio di stagione e sulla retrocessione del 1993

Parla così alla Gazzetta Dello Sport la bandiera della Fiorentina Luciano Chiarugi sulle difficoltà dei viola in questo avvio di stagione e sulla retrocessione del 1993: « Radice fu esonerato dopo poche partite, 4, i Cecchi Gori chiamarono Agroppi che faceva già l’opinionista in tv e aveva preso quella strada. Ma andò male anche con lui. La classifica scivolava, la squadra stava precipitando e a cinque giornate dalla fine domandarono a me e Giancarlo. Ci chiesero di stare sereni per 35 giorni. Andammo dalla squadra. Cercammo di capire la situazione e perché si era caduti così in basso. I cinque punti che servivano li facemmo, ma all’ultima giornata diciamo che non fummo aiutati dagli altri campi. C’era un Genoa-Milan e un Roma-Udinese. Noi battemmo largamente il Foggia. Non bastò ».

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Analogie col presente? «Mah quelli erano proprio altri tempi, un altro calcio, parliamo di più di 30 anni fa. Sicuramente anche allora avevamo una squadra con gente forte, con tanta qualità offensiva. Ma retrocedemmo. I Cecchi Gori, dopo quella rovinosa caduta, fecero restare quasi tutti i big e l’anno successivo risalimmo immediatamente. Con Claudio Ranieri allenatore. I Cecchi Gori sono stati dei grandi dirigenti. Perché hanno veramente voluto bene alla Fiorentina. E voglio ricordarli e salutare Vittorio con grande piacere ». 

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L’assenza prolungata del presidente e proprietario Rocco Commisso al Viola Park? « La sua non presenza non aiuta. Sappiamo che ha subìto un intervento. Oggi non c’è più un suo rappresentante diretto. La sua voce potrebbe essere fondamentale. Se non viene a Firenze vuol dire che la situazione è più seria di quanto si possa pensare ». 

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