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Frey: “Sono innamorato di Firenze, ho capito la mentalità dei fiorentini. Il Pepito Day..”

L’ex portiere viola: “Sono il meno francese dei francesi, adoro l’Italia e amo Firenze”

Intervistato da Radio Bruno, Sebastien Frey, ex portiere della Fiorentina, ha parlato in vista del Pepito Day di domani: “Solitamente facevo 1-2 interventi nell’arco dell’incontro. In quegli anni ci sentivamo, e siamo diventati, una grande squadra. A livello personale, ricordo che la maggior parte delle partite prevedevano 1-2 interventi a gara”.

LA STAGIONE 2008-2009. “Dal punto di vista personale posso avere un parere diverso, dal punto di vista della squadra è stata la stagione migliore. Il merito è che il progetto Fiorentina prese subito piede appena arrivammo a Firenze io e Luca Toni. Abbiamo confermato per almeno quattro stagioni di essere una grande squadra”.

SU PRANDELLI. “Ho un rapporto speciale con il mister. Credo che più che il mister, sia stata la proprietà di allora a volermi fortemente. Quando firmai, Diego e Andrea Della Valle mi annunciarono che l’allenatore sarebbe stato Prandelli. Ero molto felice”.

ATTACCAMENTO AI COLORI VIOLA. “Parto dal presupposto che io sono il meno francese dei francesi: sono un uomo di mondo, sono poco patriottico. È per questo che mi sono innamorato dell’Italia, e soprattutto di Firenze. Voglio bene a tutte le piazze in cui sono stato, ma qui ho sentito davvero il colpo di fulmine. Inoltre, da straniero, sono stato uno di quelli che ha capito più velocemente la mentalità del fiorentino. Sono innamorato della città, voglio bene al club e a questi colori”.

TOLDO COME SOSTITUTO DURANTE L’INFORTUNIO. “Non l’ho saputo, però alla fine forse sarebbe stata una delle poche cose buone che Corvino poteva fare nei miei confronti. Voglio molto bene a Francesco, è una grande persona”.

PEPITO DAY. “Sarà una giornata fantastica. In porta ci saremo io, Viviano (ma si è fatto male al ginocchio) e Toldo. L’importante sarà passare un momento felice. Ho visto un po’ di nomi: ho convinto dei ragazzi a venire, è la scusa per tornare sempre a Firenze”.

LA DOPPIETTA SUBITA DA PEPITO IN UN FIORENTINA-PARMA. “Ricordo bene quella gara. Parlando di Pepito: è stato sicuramente frenato dai troppi infortuni ma credo che, come talento puro, sia stato il giocatore più forte della sua generazione. Ho visto pochi giocatori come lui”.

SU PEPITO ROSSI. “Carlo Conti è sempre stato abbronzato, non è mai cambiato (ndr. ride). Credo che Sanremo sia stata una bella ricompensa per quanto fatto in questi anni. Pepito, invece, non ha mai giocato un Mondiale. Ma la Nazione è particolare: devi essere sul treno giusto al momento giusto. Nel mondo del calcio quando arrivi ad un certo punto riesci a portare avanti le tue idee, i tuoi principi. In Nazionale no, è diverso.”

L’ULTIMA GARA IN MAGLIA VIOLA AL FRANCHI. “Fu un Fiorentina-Bologna. Tornare in questo contesto sarà emozionante, anche se non ho mai sentito lo stress da calciatore. Sarà una partita di spettacolo. In questi giorni mi sono sentito con tanti giocatori che ci saranno, ho fatto da tramite per Pepito, e ne sono felice: passeremo una giornata speciale in uno stadio speciale. Il Franchi faceva paura, qualunque squadra giocava a Firenze era intimorita”.

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