Con la squadra che giocherà all’interno del Franchi durante tutti i lavori sarà più complicato garantire una capienza minima
In origine era stato previsto di lavorare con la presenza della squadra viola solo negli ultimi mesi della stagione 2023/24, poi, lo scorso 30 gennaio l’ex sindaco Nardella annunciò che i gigliati sarebbero rimasti al Franchi anche nel 2024/25, con le ditte che avrebbero concentrato principalmente i lavori in curva Fiesole. Sul tavolo — per far rimanere la Fiorentina nell’impianto anche dopo il 2024/25 — i nodi principali da sciogliere riguardano la capienza che sarà possibile garantire con l’avanzare degli interventi e i tempi per portarli a termine. Scrive il Corriere Fiorentino.
Sui tempi è evidente che sono destinati a dilatarsi sensibilmente e la proroga del governo della scadenza di fine lavori, per opere finanziate con fondi Pnc-Pnrr, dal 31/12/2026 a fine 2028, è manna dal cielo. Per una capienza accettabile l’ideale sarebbe poter ultimare costruzione e collaudo della nuova Fiesole per trasferirci il pubblico che oggi siede in Ferrovia e poi iniziare le opere per la seconda nuova curva.
Consultando il cronoprogramma originario, però, appare difficile che la nuova Fiesole possa accogliere i tifosi viola dall’inizio della prossima stagione, perciò, per non compromettere severamente la capienza attuale (24.786 posti lordi), in attesa di poter sfruttare il nuovo settore, le ditte che eseguono gli interventi dovrebbero concentrarsi su altri lavori, o sospenderli, finché non arriveranno i nulla osta per l’agibilità.
Al contrario, se si iniziasse a lavorare in Ferrovia senza la nuova Fiesole «praticabile», il pubblico ospitabile sugli spalti potrebbe scendere sotto quota 10 mila. Sarà comunque necessario allestire degli impianti provvisori (come la centrale elettrica), così come vari servizi necessari alla funzionalità dello stadio.
La ristrutturazione, inoltre, prevede molte opere nel sottosuolo e naturalmente si dovrà intervenire rispettando le norme di sicurezza. Tutto ciò causerà un aumento non trascurabile dei costi che andranno ad aggiungersi al problema dei fondi già oggi mancanti per finire il progetto di ammodernamento firmato da Arup e si dovrà trovare un accordo con le aziende esecutrici che hanno firmato contratti che prevedono tempi e modalità da rivoluzionare.

Di
Redazione LaViola.it