Via da Cagliari, anzi no. Con la necessità forzata di riprogrammare tutto. Nel momento clou della stagione un’ulteriore difficoltà
Una Pasquetta 2025 che a suo modo resterà alla storia. La scomparsa di Papa Francesco ha sconvolto il mondo cattolico e non solo, ha attraversato Paesi e continenti, ha coinvolto credenti e non. Un uomo che in 12 anni di pontificato, comunque la si pensi, ha lasciato un segno profondo e rinnovatore.
RINVIO E RECUPERO IMMEDIATO. Il calcio italiano si è fermato. Come nel 2005, quando scomparve Papa Giovanni Paolo II (fu rinviata Fiorentina-Juventus, poi recuperata e finita 3-3). A pochi minuti dalla notizia ufficiale proveniente dalla Santa Sede, questa mattina è stato deciso il rinvio delle quattro partite in programma oggi. Compresa Cagliari-Fiorentina. Si pensava ad un recupero per il 14 maggio, visto il calendario intasato, e di questo aveva ricevuto anticipazioni anche la stessa società viola, che aveva di conseguenza organizzato il volo di rientro per Firenze. Poi il contrordine. Si gioca mercoledì 23 aprile, ore 18.30. Tutti i recuperi in contemporanea.
BEL GESTO. E così qualche decina di minuti di caos, con la squadra viola già in aereo a Cagliari. Poi la decisione, logica, di restare in Sardegna, ma con tutte le difficoltà organizzative del caso. Dover trovare un albergo che ospitasse una cinquantina di persone tra squadra e staff, nei giorni festivi tra Pasquetta e 25 aprile: mica facile. Poi anche un campo di allenamento, perché in un momento in cui si cercano di centellinare forze e sedute sul terreno di gioco l’organizzazione è la base essenziale per poi rendere al massimo nelle partite. La Fiorentina si era allenata per Pasqua al Viola Park, non si può certo restare fermi fino a mercoledì. Per fortuna è arrivato il bel gesto del Cagliari, che ha messo a disposizione il proprio centro sportivo di Assemini per domani mattina.
SEI GARE IN 18 GIORNI. Insomma, riorganizzare il tutto non è stato semplice. Una difficoltà ulteriore in un finale di stagione in cui la Fiorentina si gioca tutto. Da una parte c’è la possibilità di recuperare energie dopo il giovedì scorso di Conference, dall’altra però questo clima di incertezza ha minato senz’altro il programma già definito della comitiva viola. E il recupero, tra pullman, aeroporto e viaggi vari, non è stato certo ottimale. C’è poi ora all’orizzonte un calendario che diventa senza sosta. Sei gare in 18 giorni. Tutte decisive per gli obiettivi del gruppo gigliato.
PER L’EUROPA. Mercoledì 23 aprile a Cagliari, con il rientro in nottata a Firenze. Domenica prossima alle ore 15 al Franchi il derby con l’Empoli, dove gli azzurri si giocheranno punti decisivi per la salvezza. Quindi giovedì 1° maggio il Betis in Spagna, rientro in fretta e furia in Italia per prepararsi ad un’altra trasferta decisiva stavolta in campionato, domenica 4 maggio all’Olimpico contro la Roma. L’8 maggio il ritorno con il Betis al Franchi, il weekend dell’11 maggio (ancora data e orario da definire) la trasferta a Venezia. Ben quattro trasferte in due settimane e mezzo, tra aerei, treni e pochissimi allenamenti. Corsa all’Europa in campionato e semifinale di Conference, un tour de force in cui ci sarà bisogno di tutte le forze e di tutti i singoli per restare aggrappati agli obiettivi.
Di
Marco Pecorini