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CorFio - Fiorentina sulla strada per l'inferno: salvezza più lontana

I viola perdono anche contro l'Atalanta dell'ex Palladino: si allunga la distanza dalla zona salvezza

Ci si può lasciare andare allo sconforto, scrive il Corriere Fiorentino, e ce ne sarebbero tutti i motivi dopo l’ennesima (e stavolta pure sfortunata) sconfitta di questo tremendo avvio di stagione che lascia la Fiorentina laggiù, sempre più ultima e a cinque punti dalla salvezza, o si può provare ad alzare la testa, guardare i prossimi scontri diretti in serie e dirsi che il (nuovo) campionato per la salvezza inizierà sabato, a Reggio Emilia. E certo. Serviranno quel coraggio e quella voglia di osare che fin qua proprio non si son visti e forse, anche solo per dare un altro scossone, provare a strambare anche dal punto di vista delle scelte.

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Anche ieri infatti, forse sperando di ripartire dai (timidi) segnali di crescita visti con la Juve (seguiti però dal tremendo passo indietro di giovedì con l’Aek) Vanoli è ripartito dal solito 3-5-2. Stesso modulo, e stessi (identici) uomini. Quella che poteva sembrare una soluzione buona giusto per attaccare un non difensore come Koopmeiners insomma (il doppio centravanti) si sta rivelando una strada presa con decisione.

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L’avvio non è stato male. Anzi. Nemmeno 5’, e la Fiorentina sarebbe potuta passare. Peccato che Piccoli (dopo il tentativo di Kean) abbia fallito un gol più facile da fare, probabilmente, che da fallire. L’idea comunque era quella: aspettare, e una volta recuperata palla andare il più velocemente possibile dai due attaccanti. Atteggiamento comprensibile, e se vogliamo giusto considerando il contesto, ma che portava con sé il rischio di invitare in camera il nemico.

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Ecco allora l’occasione per Scamacca, quella per De Ketelaere e, poco dopo, quella per Zappacosta. Tre tentativi sventati da De Gea, e il timore sempre più simile a certezza che la partita dei viola si sarebbe rapidamente trasformata in una prova di resistenza in trincea con qualche raro blitz (la seconda opportunità, ancora per Piccoli, è arrivata mezz’ora abbondante dopo la prima) dalle parti di Carnesecchi. Discreto, comunque, il primo tempo viola.

Quando ti deve andar male però, ti va peggio. E basta pensare all’1-0 di Kossonou per capire di cosa stiamo parlando. Un cross sbagliato ma atterrato all’incrocio che ha mandato i viola all’intervallo con la tremenda sensazione di essere in una di quella annate nelle quali tutto ti gioca contro. E se non fosse bastato quel gancio al mento, per il k.o., ecco il 2-0 in avvio di secondo round.

Rialzarsi, a quel punto, era impossibile. Anche perché, ieri pure la Dea bendata (non solo quella nerazzurra) si è messa di mezzo. Vedi Kean, e il palo clamoroso che poteva in qualche modo riaprire la gara. Il problema quindi, è capire come reagire da oggi in avanti. Dopo la partita, Dzeko, attraverso un megafono dei tifosi, si è spiegato con la curva dopo le sue parole di giovedì («Abbiamo bisogno di voi», ha detto il bosniaco): è finita con baci, abbracci e il coro «Undici leoni». Il patto squadra-Fiesole va avanti.


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