La Champions, le annate in Europa, ma anche le stagioni da salvezza e quello 0-5 contro la Juventus. Il dirigente sfida la Fiorentina con il suo Lecce
Per Pantaleo Corvino il ritorno nella sua Firenze non è banale e non lo sarà neppure domani con il Lecce: ufficialmente non sarà al Franchi, impegnato a Milano nelle ultime trattative di mercato, ma l’incrocio con i viola sarà, per il direttore salentino, il consueto ostacolo del cuore. Così scrive Repubblica.it.
DIECI ANNI. Un tuffo nei dieci anni più importanti della sua carriera, vissuti con la stessa proprietà, i Della Valle, ma in due epoche diverse, una accecante per investimenti e risultati, una più crepuscolare, tendente alla gestione ordinaria prima della cessione proprio a Rocco Commisso. Dieci anni, dal 2005 al 2012 e dal 2016 al 2019, incancellabili, in cui Corvino è stato amato dai tifosi, criticato per le ultime trattative, contestato ma allo stesso tempo apprezzato qualche anno dopo, quando alcune pianticelle come Vlahovic germogliarono maxi plusvalenze per la dirigenza successiva.
RISULTATI E GIOCATORI. Della prima repubblica di Corvino a parlare sono i risultati: quattro qualificazioni in Europa, tre in Champions sul campo, un ottavo di finale contro il Bayern Monaco e una parte finale un po’ cupa, con la difficile gestione del post Prandelli e un addio consumato dopo la notte della vergogna, il 5-0 in casa contro la Juventus. La seconda invece coincide con la fase finale dei Della Valle: una strategia conservativa al primo anno di Sousa, le maxi cessioni del 2017, il carico emotivo della scomparsa di Astori e la salvezza nel 2019 all’ultimo anno. In mezzo tanti diamanti grezzi diventati calciatori, da Jovetic a Vlahovic, da Veretout a Felipe Melo, tanti rimpianti, come Ivanovic, Vidic, Balotelli, Arshavin, tanti giocatori rinati come Frey, Toni, Mutu, Gilardino e tanti altri.
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Redazione LaViola.it