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Editoriali

Fiorentina: Palladino c’è, ma la squadra è nuovamente da costruire. Dodo: una cessione che fa comodo a tutti

Pradè e Palladino - Fiorentina

Come ogni anno di questi tempi in casa viola si fa la conta tra chi resta e chi parte: in estate si dovrà comunque ricostruire la squadra

Palladino resta, la scelta di Commisso (perché sua è stata) è stata fatta ancor prima della fine della stagione e nonostante i risultati non posti dallo stesso presidente non raggiunti.

Dunque il punto fermo, a questo punto, è proprio l’allenatore con un direttore sportivo (Pradè) che dovrà trovare il modo di sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda di un allenatore che non ha scelto e che non avrebbe voluto tenere (nonostante la voci messe in giro dalla stessa società).

A questo punto, lo stesso Pradè, potrebbe anche decidere di fare un passo indietro proprio perché si ritrova un allenatore con cui, ribadiamo, il rapporto è da ricostruire e con cui, giocoforza, si dovrà mettere al tavolo per disegnare la Fiorentina del futuro.

Solitamente è il direttore sportivo che sceglie l’allenatore perché idoneo all’idea di calcio che lo stesso ds ha intenzione di dare alla squadra. Questo, solitamente, succede nelle squadre di calcio. Nella Fiorentina decide il presidente e gli altri si adeguano o se ne vanno, a oggi solo e soltanto la prima opzione.

Quindi Pradè e Palladino dovranno ripartire nuovamente da zero, ricostruire nuovamente una rosa, non si sa per quale obiettivo, ma almeno ripartendo da un’idea di calcio comune.

Dunque chi resta e chi parte?

Come ogni anno sarà un mercato rivoluzionario in casa Fiorentina con tantissime partenze e tanti arrivi. Ad oggi il futuro è incerto per tanti dell’attuale rosa della Fiorentina: De Gea, Kean, Mandragora, Gudmundsson, Beltran, Fagioli, Adli, Richardson. Mentre meno incerto sembra essere il futuro di Dodo: il terzino brasiliano è sul mercato.

Perché lo vuole il giocatore (che ha la possibilità di giocare in squadre più ambiziose) e fa comodo alla Fiorentina che non può mancare l’occasione di intascare una grande cifra.

Come sempre non conta chi parte ma chi arriva. Con un titolare, leader, che se ne va, serve trovare un altro giocatore almeno di pari livello capace di colmare quella lacuna e rappresentare un titolare per Palladino.

Su De Gea conterà tanto il progetto che proporrà la Fiorentina: senza Europa e con lo stesso allenatore della passata stagione. Può bastare per convincere lo spagnolo? De Gea non si convince con i soldi ma con gli obiettivi, sarà capace Commisso di convincere l’ex Manchester a scegliere nuovamente la sua Fiorentina?

Per Kean vale lo stesso discorso di Dodo: per quanto ci possa essere un ottimo rapporto con Palladino è chiaro che se alla porta dell’attaccante dovesse bussare un top club le porte del Viola Park si aprirebbero anche con il benestare della Fiorentina pronta, come per Dodo, a incassare il più possibile.

E anche il qui il discorso non cambia: non conta chi parte ma chi arriva.

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