Connect with us

Rassegna Stampa

Fazzini: “Io viola da sempre. Vogliamo arrivare in alto. Amo dribblare, ecco dove devo crescere”

Il centrocampista classe 2003 della Fiorentina: “Porto la 22 per Kakà. Mi sento una mezzala offensiva, con Pioli cucio il gioco dalla trequarti”

Intervista a Jacopo Fazzini sulle pagine della Gazzetta dello Sport. Questo un estratto delle dichiarazioni del classe 2003, a partire dalla Fiorentina, squadra per cui tifava da bambino: «Mi creda, non sto taroccando. Il mio bisnonno ci giocò nell’anno di fondazione, il 1926, segnando pure. Per i 90 anni del club ci invitarono, andammo io, tredicenne, e mia mamma Daniela. Così come dico che in casa siamo tutti tennisti, ribadisco che siamo anche tifosi viola».

Jacopo quando è nato il primo contatto con la Fiorentina?
«Finito il campionato, ero con l’Under 21. Quando il mio procuratore, Luca Puccinelli, mi ha accennato gli ho detto “andiamo subito”. Avevo a Empoli un contratto fino al 2027, ma già da gennaio pensavo a fare un salto in alto. Ora sono qui, felice, in questo centro splendido dove ho trovato una grande accoglienza».

E un Pioli che crede nel suo salto.
«Ci aiuta, ci dà consigli, ti fa rivedere l’errore. Ha le idee chiare».

Lei ha preso il 22, a Empoli aveva la 10.
«Qui era di Gudmundsson. Il 22 lo portava Kakà, uno che mi è sempre piaciuto».

E Gudmundsson come le sembra?
«Mi entusiasma il suo primo controllo. Poi il dribbling, il tiro. E’ forte».

Lei in cosa eccelle?
«Anche io nel dribbling e nella transizione offensiva. Devo migliorare nell’intensità difensiva».

Che ruolo si sente?
«Mezzala offensiva».

Pioli cosa le chiede?
«Mi fa fare il trequarti, di cucire il gioco e di attaccare la profondità».

Lei ha avuto un buon impatto?
«Top. Perché mi sono subito trovato bene».

Visto nella quotidianità che impressione fa Moise Kean super bomber pure in azzurro?
«Fortissimo. Una super potenza fisica. Quando sposta la palla per calciare è pazzesco».

C’è più traffico per la corsa alle piazze europee importanti.
«In spogliatoio ci siamo dati degli obiettivi. Che sono quelli di arrivare più in alto possibile».

Potete farcela?
«Siamo forti. Ma il calcio è cambiato davvero. Nessuno è così più forte, tutte le squadre sono preparate. Però sono fiducioso. A Cagliari si è fatto un buon secondo tempo, col Torino siamo stati lenti ed è mancata l’intensità, ora il Napoli».

8 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

8 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie Rassegna Stampa

8
0
Lascia un commento!x