La squadra di Pellegrini ha fatto la voce grossa al Villamarin, ma al Franchi la ‘remuntada’ è possibile
Servirà la miglior Fiorentina. Servirà anche la spinta del Franchi. La carica di Firenze per la ‘remuntada’. La sfida del Villamarin ha detto che i viola possono giocare a certi livelli. Capacità di soffrire, reagire, rispondere ai colpi di Isco, Antony e compagni. La squadra di Palladino ha dimostrato personalità e carattere, è rimasta in partita nonostante uno stadio bollente e una formazione forte e galvanizzata dai propri tifosi.
RIMONTA. Al Franchi sarà però un’altra storia. Dovrà esserlo, se la Fiorentina vuole puntare alla finale contro il Chelsea. Il 2-1 lascia tutto aperto, ma servirà una rimonta da squadra vera. Puntando sul fattore Franchi. Seppur dimezzato nella capienza a causa lavori, lo stadio fiorentino ha saputo spingere più volte in stagione la squadra viola. Il tifo ora è sbilanciato verso la curva Ferrovia, ma quando Firenze carica Kean e compagni riescono a moltiplicare energie e capacità.
LE BIG CADUTE. Non è un caso che al Franchi siano capitolate quasi tutte le grandi del campionato. Prima la Lazio (2-1) nella vittoria della svolta di settembre, poi il Milan (2-1) per iniziare il filotto di 8 vittorie di fila. Quindi la goleada alla Roma (5-1), il magico 3-0 all’Inter in piena emergenza, il tris rifilato anche alla Juventus, l’1-0 contro l’Atalanta che si giocava lo scudetto. L’unico a passare tra le big è stato il Napoli. Anche in Conference percorso ottimale, con tre vittorie su tre in casa nel girone e la rimonta contro il Panathinaikos dopo il ko ad Atene, fino al pari con il Celje utile per approdare in semifinale.
CARICA. Insomma, si può fare. Anche contro un Betis che ieri sera in certe fasi andava a mille all’ora. Ma c’era la spinta del pubblico biancoverde a fare la differenza. Spinta che tra sei giorni sarà motore per i viola. E c’è da scommettere che Firenze risponderà presente all’appuntamento.
Di
Marco Pecorini