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Rassegna Stampa

Edoardo Bove e la bella storia della Boreale. “Chiuderò la carriera lì, il viola era nel destino”

Bove - Fiorentina

Sulle pagine de La Repubblica una bella intervista al centrocampista romano della Fiorentina

«Vorrei chiudere la carriera alla Boreale». La carta d’identità ora recita così: 22 anni. E il ritiro è previsto «non prima dei 40». Nel mezzo tutto l’amore di Edoardo Bove per la società sportiva che lo ha cresciuto. Una passione talmente viscerale da andare oltre il calcio dei big.

«Rivestire quella maglia mi metterebbe addosso un’emozione fortissima», dice sorridendo il centrocampista che in estate ha lasciato la Roma, di cui è tifosissimo, per la Fiorentina. Il progetto a cui intanto sta lavorando Bove si chiama “CasaViola”. Non si tratta di quella della Fiorentina di Palladino. Ma del centro sportivo al Don Orione, il campo alla Camilluccia dove gioca e la Boreale e di cui Edoardo Bove ora è proprietario insieme al presidente Leandro Leonardi.

IDEA. «Ho sempre mantenuto i rapporti con i ragazzi e la famiglia Leonardi. Andavo a vedere le loro partite, vedevo i bambini allenarsi e pensavo che si potesse fare qualcosa di più. Allora ho proposto al presidente di comprare il centro sportivo e lui ha accettato con entusiasmo».

RUOLO. «Sicuramente metto i soldi (ride, ndr) perchè rifare da capo un centro sportivo costa tanto. Però, oltre all’investimento, qui conta il cuore: questa società mi ha dato tanto e dovevo sdebitarmi».

CALCIOMERCATO. «No, quello no. So tutto quello che accade, mi chiedono consigli e aiuti vista anche la mia posizione. Mi coinvolgono sulle scelte importanti e io do la mia opinione. Ma sto sempre al mio posto, l’ultima parola non è la mia».

RANIERI E LA ROMA. «Racconto un aneddoto. Quando è arrivato a Roma ero davanti alla tv, guardavo Sky e a un certo punto compare Flavio a Fiumicino (Flavio Cobolli, tennista e amico d’infanzia di Bove, ndr). Gli mando un messaggio e gli dico: “Ma che stai a fa’?”. E lui: “Volevo esserci. Per me Ranieri è sempre stato speciale”. Questo per dire che secondo me, per i tifosi, è stata la scelta più giusta che potessero fare».

Il centro sportivo si chiama CasaViola, la Boreale è viola e oggi gioca con la Fiorentina. Segno del destino?
«Ci ho pensato questa estate. Direi proprio di sì».

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