Pioli vuole più gol e assist dal brasiliano. Modello Dumfries, ma anche Bellanova, Zortea, Gosens e altri che hanno fatto (molto) meglio in fase offensiva
Un po’ terzino, un po’ ala. Un mix tra i ‘vecchi’ numeri 2 e 7 (a destra, 3 e 11 a sinistra), per intendersi. I compiti di un esterno a tutta fascia sono innumerevoli nel calcio di oggi. Non solo fase difensiva, coordinandosi con la linea dei centrali, tanta corsa, velocità, dribbling e spirito propositivo, ma anche apporto concreto alla fase offensiva attraverso assist e gol. In tal senso, il neo tecnico della Fiorentina Stefano Pioli non ci ha girato granché attorno: “Dodo lo vorrei ancora più efficace in fase offensiva. Lui dice che ha fatto tanti assist, ma io vorrei che facesse più gol. Ci puntiamo su di lui”.
UN SOLO GOL. D’altronde il brasiliano ha sempre avuto il cruccio della scarsa vena realizzativa. Da quando è arrivato a Firenze è fermo a quota 1 gol, contro la Sampdoria nell’aprile del 2023. Quella che si è conclusa a maggio è stata la seconda stagione consecutiva senza nessuna rete all’attivo per l’ex Shakthar, con un bilancio complessivo di 1 gol in 109 presenze con la casacca gigliata (nel mezzo anche un grave infortunio). Non che prima dell’approdo in viola avesse fatto granché meglio sotto questo aspetto, avendo messo a referto 5 reti in 97 partite con gli ucraini e 2 gol in 12 presenze col Guimaraes. Non propriamente un bomber, insomma. Come e su cosa debba migliorare nella visione di Pioli, dunque, è stato da subito messo in chiaro. E sarà un caso, anche se qualcuno ci intravede un segno del destino, ma il primo gol della Fiorentina, nell’amichevole con la Primavera lo ha segnato proprio Dodo. In Inghilterra il brasiliano ha evidenziato un maggior spirito propositivo, stando alto, andando a tagliare verso l’interno e trovando spesso l’intesa con Moise Kean. Col Nottingham il brasiliano ha pure sfiorato il gol colpendo la traversa. Con la Japan University, invece, Dodo si è mangiato almeno 3 gol non proprio impossibili, col destro, col sinistro, da dentro l’area, da fuori. Uno lo ha fatto, di testa, ma è stato annullato per fuorigioco. Anche Gosens era tornato sul tema dal ritiro inglese: “Con Dodo stiamo lavorando sul suo timing di inserimento”. Su questo, d’altronde, il tedesco ci ha costruito una carriera. Lo si è visto anche l’anno scorso, coi suoi 8 gol stagionali. A referto Dodo ha messo 27 conclusioni totali nel passato campionato, con un paio di reti divorate (con l’Inter a Firenze, ad esempio) e uno (bellissimo) annullato a San Siro per millimetrico fuorigioco.
GOL PIU’ ASSIST. Un anno fa di questi tempi, Dodo e Kean resero pubblica quella scommessa per cui, in caso di almeno 8 assist da parte del brasiliano per il centravanti viola, Moise gli avrebbe pagato una vacanza. Alla fine la soglia è stata ridimensionata. Sì, perché a 8 assist Dodo non ci è arrivato neanche complessivamente. Ne ha messi a referto 5, più un rigore procurato con la Lazio all’andata. Da quando è arrivato alla Fiorentina il brasiliano ne ha messi a referto 9 in 114 presenze. Volendo considerare i rigori procurati salirebbe a 10. Che Dodo sia stato uno dei migliori della scorsa stagione è fuor di dubbio. Ci sono stati momenti in cui volava sulla destra, come quando a Lecce fece espellere Gallo mettendo in discesa la gara dei viola. Palladino lo utilizzò da esterno nel 3-4-2-1 di inizio stagione, poi da terzino nel 4-4-2 e da esterno nel 3-5-2. Ma…come detto dallo stesso Pioli, ora serve qualcosa di più. Sia come assist che come gol.
ALTRI. Se si guardano le classifiche di rendimento della scorsa Serie A, sono tanti gli esterni che hanno fatto meglio di Dodo, come detto fermo a 5 assist e 0 gol. Zortea, accostato con forza alla Fiorentina (sia come sostituto nei giorni in cui il brasiliano pareva in uscita che come suo eventuale vice), ad esempio, è arrivato a 6 gol e 2 assist. Dumfries aveva messo a referto 7 gol e 2 assist, Dimarco, a sinistra, 4 reti e 7 assist. Theo Hernandez e Zappacosta 4 centri, con rispettivamente 3 e 2 assist. A 4 gol erano arrivati anche Del Prato e Marusic. Gosens si è fermato a 5 gol e 5 assist. Poi ci sono quelli dai tanti assist, ma pochi gol. Bellanova è arrivato a 9 assist, Tavares e Aarón Martín a 8, Augello a 7, Valeri e Miranda a 6. In quest’ultimi casi, con o senza reti all’attivo, tutti hanno contribuito in maniera maggiore di Dodo alla fase realizzativa delle loro rispettive squadre. Il che non vuol dire che siano più forti, o almeno non tutti. Ma chiariscono in maniera lampante su cosa Dodo possa (anzi debba) migliorare. E lo si è visto anche nelle amichevoli estive. Come, d’altronde, gli ha chiesto anche lo stesso Pioli: più gol e più assist. O almeno una delle due, meglio tutte e due. Con o senza rinnovo. Intanto c’è l’oggi, quello è il domani.

Di
Gianluca Bigiotti