Il portiere spagnolo e l’attaccante italiano rappresentano le colonne portanti su cui poggiano i sogni e le ambizioni di un’intera città
Come scrive il Corriere Fiorentino, nonostante il parziale scetticismo con il quale sono stati entrambi accolti, De Gea e Kean si sono presi per mano la Fiorentina, divenendo ben presto simboli di questa squadra.
STORIA. Per ogni Fiorentina che va, ed ottiene risultati da sogno come quelli di oggi, c’è stata sempre una coppia d’oro ed un fil rouge. Toldo e Batistuta. Seba Frey e Luca Toni. Sarti e Virgili. Galli e Borgonovo. E, adesso, De Gea e Moise Kean. Tutti degni rappresentanti di una tradizione, quella viola, segnata da assoluti fuoriclasse del ruolo.
MASTERCLASS DE GEA. Il portiere viola è riuscito in breve tempo a spazzare via tutti i punti interrogativi per l’anno di inattività che si portava dietro, affermandosi in una manciata di partite tra i top in Serie A. In dieci partite di campionato lo spagnolo ha subito solo 7 reti, mantenendo la porta inviolata in 5 occasioni. Meglio di lui solo Di Gregorio con 7 e Sommer con 6. Ma non è finita qui. De Gea è al sesto posto per parate totali (33), mentre sale al secondo posto se si considera la percentuale rispetto ai tiri subiti (82,5%).
IL RISCATTO DI MOISE. L’attaccante gigliato, da ottobre in poi, ha avuto un rendimento inferiore soltanto a Lewandowski (13 gol), Kane (10) e Vinicius (9): sono stati infatti 7 i gol nelle ultime 4 partite per il viola. Un rendimento importante (9 gol in Serie A, ovvero uno ogni 111,5‘, 12 totali in stagione se si considera anche la Conference) che lo porta ad essere estremamente efficace. Kean ha infatti costruito 8,2 Xg (expected gol), segnando, come detto, 9 reti: ciò significa che ha tradotto in gol anche azioni potenzialmente non pericolose.

Di
Redazione LaViola.it