Il ko del Bologna e il pari di Lazio-Juventus alimentano le speranze viola. Ma tutto passa, intanto, dai tre punti di Venezia
Provarci è un obbligo. Riuscirci un dovere. La Fiorentina si affaccia alla 36° giornata del suo campionato col fardello dei famosi nove punti da conquistare, senza sè e senza ma per provare a tornare in Europa. Presto per i bilanci (anche per i confronti con le stagioni precedenti che sul web cominciano a fioccare) perché proprio le tre partite che restano indirizzeranno stagione e giudizi in un senso o in un altro. Il classico passo alla volta va bene anche in questo caso, perché per presentarsi a pari punti col Bologna allo scontro diretto di domenica prossima c’è bisogno di battere il Venezia. Senza discussioni.
Palladino ha dovuto lavorare più sulla testa che sul fisico dei calciatori. Rialzarsi dopo l’eliminazione per mano del Betis non è stato facile, ma i senatori hanno provato a far capire quanto possa essere dannoso restare il prossimo anno fuori dall’Europa. Oggi la squadra partirà alla volta della Laguna e c’è attesa per capire se Moise Kean farà parte della lista dei convocati oppure no. La Fiorentina non ha mai fatto sapere niente sul suo problema muscolare. Ieri però serpeggiava pessimismo circa il recupero. Lo stesso per Cataldi che non ci sarà. Vedremo.
Non dovesse farcela (con Zaniolo squalificato per due giornate) il peso dell’attacco sarà sulle spalle di Beltran e Gudmundsson. Contro Cagliari ed Empoli bastarono loro e anche stavolta toccherebbe andare oltre l’ostacolo senza Moise. Per una chance dal 1′ sperano Ndour e Richardson, in difesa tornerà Marí, mentre sugli esterni potrebbero esserci ancora Dodo e Gosens.

Di
Alessandro Latini