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Cosimo Fiorini: “Rappresentare la squadra per cui ho sempre tifato è speciale”

Intervista al giovane prospetto viola, fratello di Mattia, che attualmente è il capitano dell’Under 16

Cosimo Fiorini, centrocampista classe 2006 che milita nell’Under 16 della Fiorentina e fratello dell’ex Primavera Mattia (ora in prestito al Fiorenzuola), ha rilasciato un’intervista ai microfoni del canale ufficiale gigliato. Queste le sue dichiarazioni: “Essere fiorentino è sicuramente è motivo d’orgoglio. Firenze è una bellissima città. Rappresentare la squadra per cui tifo ed ho sempre tifato è speciale. Andavo allo stadio con mio padre da piccolo. La Fiorentinità? Il modo di fare delle persone è unico. Le persone sono amichevoli con tutte. L’ironia è speciale. Di Firenze mi piace il mangiare, adoro il Duomo e il Piazzale: ci vado spesso con la mia ragazza”.

IL FRATELLO MATTIA E LA FASCIA. “Mio fratello è stato 12 anni a Firenze, anche lui è arrivato qui da piccolo. Lui è arrivato a 9 anni, io a 8. Questo per me è l’ottavo anno a Firenze, e spero di farne tanti altri. Tramandare la fascia da capitano è un motivo di orgoglio in più (Cosimo è capitano dell’Under 16, Mattia lo era della Primavera, ndr). Mattia mi dice sempre di non adagiarmi, di non sentirmi bravo, di migliorare ogni giorno di più, dare sempre il massimo e non mollare mai. Rappresentare la mia squadra è una responsabilità che mi piace avere. La fascia mi responsabilizza”.

LO STADIO FRANCHI. “Ero piccolo, quindi mi ricordo poco. I primi anni, tra il 2014 e il 2016 ci venivo più spesso, più tra risultati e Covid ci sono venuto un po’ meno allo stadio. Ma sono sempre rimasto stra-tifoso della Fiorentina. Il mio babbo andava sempre in curva quando era ragazzo. Tutta la mia famiglia tifa e ha sempre tifato Fiorentina, a cominciare dai nonni”.

ALLENAMENTI. “Il martedì dopo la partita c’è la parte aerobica: corriamo e facciamo esercizi di tecnica e di corsa. Il mercoledì facciamo forza e altri esercizi. Il giovedì spesso facciamo l’amichevole con l’Under 17 e ci mettiamo alla prova con loro. Il venerdì facciamo la rifinitura e ci prepariamo alla gara. Devo migliorare sul piede debole. Sono mancino. Ancora ne ho di strada da fare”.

FARE IL CENTROCAMISTA. “Non è un ruolo facile. Devi essere presente sia in fase difensiva che in fase offensiva. Devi aiutare i compagni il più possibile. A me piace di più avere la palla che non averla, mi piace impostare, dare ritmo al gioco. Della Fiorentina mi ispiro a Torreira, in generale a Frenkie De Jong del Barcellona. Gli ruberei la tranquillità con cui gioca, gioca al Camp Nou con una tranquillità assurda. Il mio idolo su tutti è Iniesta, poi di adesso dico De Jong. Scuola Barcellona, insomma”.

NAZIONALE. “Sono uno dei capitani in Nazionale, ci alterniamo. Siamo 4 della Fiorentina, oltre a me. Andare in Nazionale è motivo d’orgoglio, rappresenti la tua nazione. Ti confronti con gente di alto livello. Il gruppo è composto da ragazzi fantastici, disponibili, simpatici: si è instaurato subito un bel rapporto. Sono contento.

“Avendo vestito la maglia della Nazionale, mi sono reso conto che nelle altre nazioni i ragazzi della mia età giocano tutti sotto età, con quelli più grandi. Ma tutti, davvero tutti. Questo influisce un po’, si vede: tecnicamente magari non sono più forti, ma hanno ritmi più elevati. Si nota la differenza. Quegli dell’Under 16 dell’Inghilterra giocano nell’Under 23. Uno nello specifico era sempre in panchina in Premier League del Leeds, finché c’era Bielsa. E ci ho giocato contro a novembre. Ci puntano di più, ci credono di più”.

VIOLA PARK. “Sicuramente aiuterà molto la crescita di chiunque abbia l’onore di entrarci ad allenarsi e a giocare. Avrà dei grandi benefici, secondo me. Immagino che sia una rivoluzione”. 

LA SOCIETA. “Cerca di stare il più vicino possibile a tutto il settore giovanile, ed è importante. Ti fanno capire l’importanza di indossare questa maglia. Ti motivano a dare il meglio, a non mollare, verso l’obiettivo di tutti, che è arrivare in Prima Squadra, il gradino più alto”.

LA STAGIONE. “Abbiamo iniziato non benissimo, poi ci siamo ripresi e ora siamo messi bene in classifica: siamo tra le prime due che vanno direttamente agli ottavi, poi ci sono le finali. Siamo una squadra forte, lo siamo sempre stati. Abbiamo pochi giocatori da fuori, solo 3 in convitto. Molti di noi sono di Firenze, del territorio. Aiuta dal lato logistico, per concentrarsi sul campo e gli allenamenti. Tanti tifano Fiorentina, e sentono la maglia”.

IL SOGNO. “Giocare al Franchi, o nello stadio nuovo. A fine carriera spero di stare bello tranquillo, a 30 anni spero di essere in Serie A”.  

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