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Rassegna Stampa

Corvino-Gravina: “Non mi rompano. Ho tirato sempre fuori tanti giovani italiani, anche a Firenze”

Il direttore sportivo del Lecce Pantaleo Corvino risponde sulle accuse dei vertici federali per aver costruito una Primavera di stranieri

Parla così al Corriere Dello Sport l’ex viola e oggi direttore sportivo del Lecce Pantaleo Corvino, dopo essere stato tirato in ballo per aver costruito una Primavera tutta composta da stranieri: “Il mio è un grido di dolore. In tutte le trasmissioni mettono in evidenza il risultato della nostra Primavera, gli undici stranieri, come se fossimo il male assoluto, l’origine del fallimento della Nazionale. Ma stiamo scherzando? Io l’untore? Questa demonizzazione del Lecce è un insulto all’intelligenza. Io non sono l’untore e il nostro è un modello che andrebbe seguito”.

Il Lecce in A ha tre giocatori che provengono dalla Primavera, e sono tre titolari. Falcone, Baschirotto, Piccoli, Gallo e Sansone sono italiani. Il Lecce non può permettersi gli italiani per i costi eccessivi. Devo difendere il nostro lavoro, la società, il territorio. Vogliamo parlare dei talenti locali? I grandi club vengono qui e fanno razzìa. L’aridità del nostro calcio non deriva dalle politiche del Lecce, ma da quelle della Federcalcio e della Lega, dei club. E non da ieri. Deriva dalla mancanza di strutture, campi, centri di addestramento e dall’impreparazione degli allenatori del settore giovanile. Manca anche la volontà da parte della federcalcio di imporre percentuali dei ricavi da destinare alla formazione dei giovani. La nostra virtù è andare in giro per il mondo a cercare giocatori da portare in prima squadra”.

Corvino non è il problema, io mi considero una soluzione. In altri tempi, quand’ero a Casarano, tirai fuori Miccoli, a Lecce Pellé, a Firenze Chiesa. Casarano campione d’Italia Berretti. Lecce sette titoli, Fiorentina, cinque. Certo, puoi pure aggiungere Vucinic, Ledesma, Vlahovic. Sono in questo mondo da quasi 50 anni, 700 partite in A, forse qualcosa avrò capito, che dici? Se il meccanismo non funziona è sempre utile guardarsi dentro, non attorno. Io sono partito dalla terza categoria. Per quattro edizioni sono arrivato in Champions a Firenze. Ho fatto la B cinque volte, ho dovuto vincere tutti i campionati e adesso mi sento dare dell’untore. Non devono venire a rompermi i coglioni. Conosco la base, ho fatto il responsabile del settore giovanile, il supervisore, quanti miei colleghi possono vantare lo stesso percorso? Il monte ingaggi è di 8 milioni e mezzo a patrimonializzazione, inoltre siamo la squadra più giovane d’Italia. E poi crescita del settore giovanile e delle strutture. Facciamo tutto il campionato con otto milioni e mezzo”.

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