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CorFio – Attacco da 110 milioni (tra spesi e clausola Kean), ma con numeri da retrocessione

Disastroso rendimento degli attaccanti della Fiorentina, nonostante i tanti milioni spesi 

Si sofferma sulle difficoltà dell’attacco della Fiorentina il Corriere Fiorentino. Oltre 50 milioni di euro investiti (di cui 51 solo per Piccoli e il riscatto di Gud, cui aggiungere altri 10 milioni per Fazzini e l’ingaggio da quasi 2 milioni di Dzeko) l’attacco viola è da piena zona retrocessione, terzultimo con 10 gol fatti come Pisa e Lecce e davanti solo ai 9 del Parma e agli 8 del Verona. 

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110 MILIONI. Il confronto con la passata stagione è palese, -15 reti. Aggiungendo alle cifre spese in estate i 52 milioni di clausola rescissoria non incassati per Kean — rimasto in viola dopo il suo primo anno alla Fiorentina — il valore dell’attacco supera di poco (in teoria) i 110 milioni di euro, ulteriore conferma di come molti conti non tornino. Di certo, dal suo arrivo sulla panchina viola, anche Vanoli si è trovato a fare i conti con un’impostazione di squadra a due punte che non sta rendendo, sorta di scomoda eredità raccolta dopo le scelte estive della società avallate da Pioli. L’idea di una Fiorentina a trazione anteriore, che avesse almeno due riferimenti offensivi se non tre vista la presenza di un trequartista, è diventata un fardello con cui anche il nuovo tecnico ha fatto i conti, trovandosi costretto ad alternare diversi interpreti con scarsi risultati. 

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COPPIE E SINGOLI. Fino a questo momento la coppia più impiegata è quella composta da Kean e Gudmundsson, un totale di 606 minuti tra campionato e Conference League nei quali sono arrivati i 2 gol di Kean contro Roma e Bologna e un gol, ma su rigore, dell’islandese sempre contro il Bologna. In coppia con Piccoli invece il centravanti della Nazionale non ha ancora segnato. I 2 gol dell’ex Cagliari d’altronde sono arrivati sempre in sua assenza, una volta in coppia con Dzeko (contro il Sigma Olomuc) e un’altra con Gudmundsson (contro il Genoa), segno che l’intesa tra i due è ancora tutta da trovare. Insomma contando che Dzeko deve ancora segnare il suo primo gol in campionato, oltre ai 2 realizzati in Conference, mentre Fazzini è ancora a secco, la sensazione che aver toccato gli equilibri offensivi della passata stagione non sia stata una buona idea è diventata qualcosa di più. 

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