Una base di 10-12 giocatori sulla quale costruire la nuova Fiorentina, oggi il primo confronto con la società
Alla fine ci è riuscita: la Fiorentina ha conquistato la sua quarta qualificazione consecutiva in Conference League. Dopo tre anni di trasferte internazionali il club di Rocco Commisso parteciperà ancora alle coppe europee, mantenendo ampio il suo raggio d’azione. L’ultima volta che la Fiorentina era rimasta a bocca asciutta c’era Beppe Iachini. Primavera del 2021, scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
BILANCI. Nella giornata di oggi è previsto un confronto tra la società e l’allenatore, come ce ne sono stati tanti in questi mesi ma dal significato inevitabilmente più profondo. È tempo di bilanci veri, e gioco forza opinabili. Perché se dopo sei anni di gestione Commisso il massimo che ha fatto la Fiorentina è stato partecipare tre volte alla Conference League senza mai vincerla, e poi rischiare l’estromissione dalle competizioni internazionali non si può parlare di passi in avanti. Il vertice al Viola Park verterà su questo e sulle sorti della squadra viola, a partire dalla panchina. Raffaele Palladino ha parlato di futuro, tre giorni fa in sala stampa, come ne fosse parte integrante. Considerazioni di chi non sente il terreno scricchiolare sotto i piedi. A maggior ragione con l’accesso in Europa. L’ex Monza ha parlato di «10/12 giocatori» da cui ripartire come zoccolo duro del nuovo corso. Di sicuro la conferma internazionale è un punto a suo favore. Palladino ripartirebbe volentieri dai suoi punti fermi della scorsa annata, tra cui De Gea, Pablo Marí, Comuzzo, Ranieri, Mandragora, Gosens, Parisi e Kean. Ma pure Pongracic, Dodo, Fagioli e Gudmundsson. La permanenza di qualcuno appare scontata, quella di altri non proprio. Anche per via dell’intesa più o meno sbocciata col tecnico viola.
Di
Redazione LaViola.it